“STAGIONE FINITA”: l’azzurro si è rotto il crociato | Il triste annuncio dell’allenatore
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Si tratta di uno degli infortuni più gravi.
La rottura del legamento crociato è uno degli infortuni più temuti nel mondo del calcio. Non si tratta solo di un problema fisico immediato, ma di un evento che può mettere a rischio l’intera carriera di un atleta. L’impatto psicologico è enorme: sapere che i tempi di recupero saranno lunghi e complessi genera ansia e incertezza sul ritorno in campo.
Dal punto di vista medico, il crociato anteriore è fondamentale per la stabilità del ginocchio. La sua lesione comporta un intervento chirurgico e un percorso riabilitativo di almeno sei mesi, spesso più vicino ai nove. Il rischio di recidive o di complicazioni, come problemi meniscali o cartilaginei, è sempre presente, rendendo l’infortunio delicatissimo da gestire.
La fase di recupero non riguarda soltanto la riabilitazione fisica. Un calciatore deve riacquisire la fiducia nei propri movimenti, ritrovare l’esplosività e affrontare il timore di un nuovo stop. Questo processo mentale è spesso più duro dello stesso lavoro in palestra, perché l’atleta si misura con i propri limiti e con la paura di non tornare mai al livello precedente.
La rottura del crociato pesa anche a livello contrattuale e societario. Un lungo stop può influenzare le scelte di un club, dai rinnovi agli investimenti, fino al minutaggio concesso al rientro. Ecco perché questo infortunio è considerato un vero spartiacque nella carriera: molti giocatori riescono a rinascere, altri non ritrovano più la stessa brillantezza.
Incubo dopo il debutto
La notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere è arrivata: Giovanni Leoni ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Un verdetto pesantissimo che spegne l’entusiasmo di un debutto da sogno ad Anfield. L’esordio del 18enne italiano con il Liverpool, durato appena 79 minuti, si è trasformato in un incubo quando, dopo un tackle difensivo, è rimasto a terra in lacrime e costretto a lasciare il campo in barella.
Fino a quel momento, il giovane difensore aveva dimostrato tutto il suo valore, giustificando l’investimento di 30 milioni fatto dai Reds per strapparlo al Parma e inserirlo in un contesto di altissimo livello, accanto al suo idolo Virgil Van Dijk. L’infortunio ha però bruscamente interrotto questo percorso di crescita, lasciando un vuoto non solo tecnico ma anche emotivo.

Un lungo percorso di ritorno
Il minuto 79’ della sfida di Carabao Cup contro il Southampton resterà una data amara nella sua carriera. Leoni, a cui Slot aveva concesso fiducia immediata, stava convincendo per personalità e maturità, mostrando di essere già pronto per il calcio inglese. Quel tackle lungo la linea laterale, però, ha segnato l’inizio di un calvario.
“È molto giù perché ha capito subito la gravità della situazione”, ha ammesso l’allenatore del Liverpool. Gli esami hanno confermato la diagnosi più temuta: ora per Leoni inizia una riabilitazione lunga e complessa, con la speranza di poter tornare a calcare il prato di Anfield e riprendere un sogno solo momentaneamente interrotto.
