Talento, lavoro e tanta determinazione. Pio Esposito sta vivendo una stagione da protagonista con lo Spezia, trascinando i bianconeri a suon di gol e prestazioni di alto livello. L’attaccante classe 2005, di proprietà dell’Inter, ha messo nel mirino un obiettivo chiaro: la Serie A.

«Il nostro sogno, a questo punto del campionato, è inevitabile sia un obiettivo» ha dichiarato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com. «Lo dico da tempo e sono stato il primo a sfatare il tabù perché conosco la mia squadra, so quanto siamo forti: è inutile nasconderci. Però siamo terzi, al momento in Serie A sarebbe il Pisa, inoltre mancano ancora nove gare, quindi 27 punti totali: tutto può accadere e noi dobbiamo farci trovare pronti».

Una consapevolezza che arriva anche dalla fiducia acquisita nel tempo, soprattutto dopo l’arrivo di mister D’Angelo. «Non è uno di tante parole, ma è molto deciso. Non mi ha dato solo tanti insegnamenti in campo, ma anche utili consigli su come gestire il nervosismo. E anche da parte sua ho sentito da subito tanta fiducia, anche in estate è stato tra coloro che hanno cercato di riportarmi in bianconero».

L’Inter lo tiene d’occhio e sta già lavorando al suo futuro, ma Pio preferisce non pensarci troppo. «In questo momento la testa è rivolta solo al finale di campionato e in primis alla gara di Cesena in programma sabato».

Nel frattempo, i gol continuano ad arrivare. E con loro, anche la sua iconica esultanza da Braccio di Ferro. «Tutto nasce dalla trasformazione fisica che ho avuto in questo anno, a inizio della scorsa stagione pesavo 10 chili in meno, ma volevo lavorare sul fisico per diventare poi più forte in campo e nei contrasti. Con Hristov ci fermiamo tutti i giorni in palestra dall’anno scorso e la cosa divertente che ha dato poi origine a tutto è che mi gonfiano subito i bicipiti: tra una battuta e l’altra, ecco l’esultanza».

E quando gli si chiede chi sia il fratello più forte tra lui, Sebastiano e Salvatore, la risposta arriva senza esitazioni. «Il più talentuoso è da sempre stato Sebastiano». Ma sul più bello, invece, nessun dubbio: «Che domanda… io!!!» (ride, ndr).