Santiago Zalazar: «Palermo è già casa mia. Dedico la vittoria ai miei genitori»

In pochi mesi Palermo è diventata già una seconda casa per Santiago Zalazar. L’argentino, classe 2006, è uno dei protagonisti della storica promozione in Serie D dell’Athletic Club Palermo. Intervistato da Fabrizio Bertè per Repubblica Palermo, il giovane talento ha raccontato il suo primo anno in Italia, tra sogni, sacrifici e una famiglia che lo ha seguito in questa nuova avventura.
«Sono felicissimo e dedico alla mia famiglia la vittoria del campionato – ha raccontato Zalazar – Palermo è una città bellissima, dal grande cuore. Sarebbe bello restare a lungo in Sicilia».
«Atalaya Córdoba era casa mia. Ora lo è anche Palermo»
Arrivato in Sicilia sei mesi fa dall’Atalaya Córdoba, Santiago non ha esitato quando si è presentata l’occasione. «Giocavo nell’Atalaya Córdoba – ha spiegato nell’intervista concessa a Repubblica Palermo – quando il mio procuratore Piero Foglia mi ha proposto di venire in Italia. Un sogno. Ero ancora minorenne, ma non ci ho pensato due volte».
L’impatto con Palermo è stato immediatamente positivo. «Per certi aspetti è molto simile all’Argentina – ha spiegato – Le persone sono accoglienti e calorose. Mi sono subito sentito a casa». L’adattamento calcistico, invece, ha richiesto qualche mese: «All’inizio ho dovuto studiare tanto il campionato e gli avversari. È un calcio diverso dal nostro, sia tecnicamente che tatticamente. Ma dopo un breve periodo di assestamento sono cresciuto tanto e mi sono trovato sempre meglio».
«L’Athletic Club è come una famiglia»
Nel racconto a Fabrizio Bertè per Repubblica Palermo, Santiago ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza ricevuta. «Uno dei soci del club, Leonardo Ciccarelli, ha trovato un lavoro a mio padre Ricardo, permettendogli di accompagnarmi e di non lasciarmi solo. E da dicembre anche mia mamma si è trasferita qui. Sarò sempre grato all’Athletic: è una famiglia».
Non solo affetto umano, ma anche una piccola comunità argentina a Palermo. «Qui ho trovato altri cinque argentini più grandi di me che mi hanno aiutato tanto nell’inserimento. E pian piano abbiamo contagiato i nostri compagni di squadra con asado e mate. Mentre loro ci hanno fatto scoprire il buonissimo cibo siciliano».
«Dal sogno Messi a un ruolo inedito»
Trequartista mancino, Zalazar si ispira ai grandi del calcio argentino. «Il mio idolo? Messi. Ma anche Di Maria, Dybala e Soulé. Tutti mancini, come me. Mi piace giocare sulla trequarti».
Sotto la guida di Filippo Raciti, però, Santiago ha scoperto una nuova dimensione: «Quest’anno il mister mi ha fatto giocare come quinto di centrocampo, esterno a tutta fascia. Mi sono trovato comunque benissimo e seguendo i suoi consigli sono cresciuto tanto».
«Un punto di partenza per realizzare il mio sogno»
Adesso Zalazar si prepara a vivere una nuova emozione, il Torneo delle Regioni, dove rappresenterà la Sicilia. «Darò tutto me stesso. È un punto di partenza e spero di fare bene. La stagione non è ancora finita, ma vincere un campionato alla mia prima esperienza italiana è stato importantissimo. Dedico questo traguardo ai miei genitori».
Santiago guarda avanti, senza nascondere le sue ambizioni. «Il mio sogno più grande è quello di giocare un giorno tra i professionisti e farò di tutto per arrivarci».