Perinetti: «Pohjanpalo un colpo straordinario, ma il vero acquisto è Brunori»

Giorgio Perinetti, l’ultimo direttore sportivo ad aver portato sia il Bari che il Palermo in Serie A, venerdì sera si godrà in televisione l’anticipo del San Nicola, immerso nei ricordi di due tappe fondamentali della sua carriera.
«Sono un ex che ha passato anni bellissimi in entrambe le città e in entrambe le società – ha raccontato Giorgio Perinetti a Valerio Tripi nell’intervista concessa a Repubblica Palermo – e sono anche l’ultimo ad averle portate in A. Spero che almeno una riesca a tirarsi fuori e a cancellare questo record. Voglio diventare il penultimo».
«Bari e Palermo, campionati contraddittori»
Nel corso dell’intervista con Valerio Tripi per Repubblica Palermo, Perinetti ha analizzato il cammino delle due squadre. «Per entrambe fino ad ora è stato un campionato contraddittorio. Il Bari non aveva dichiarato l’obbligo di vincere, sperava in un piazzamento playoff che probabilmente otterrà, nonostante qualche difficoltà di troppo in fase realizzativa che ha portato a scarsa continuità».
Parlando del Palermo, Perinetti ha aggiunto: «Insieme al Sassuolo era il grande favorito, ma non ha mantenuto le promesse della vigilia. Ha fatto un mercato di livello, con l’arrivo di Pohjanpalo e soprattutto con il rientro di Brunori. Nonostante l’annata inferiore alle aspettative, adesso è tra le più accreditate ai playoff. La prestazione contro il Sassuolo lo dimostra, a patto però di trovare continuità. In Serie B si decide tutto alla fine, spesso anche all’ultima giornata. Bisogna arrivare in fondo bene, anche fisicamente».
«Pohjanpalo un colpo straordinario, ma il vero acquisto è Brunori»
Sul mercato rosanero, Giorgio Perinetti ha sottolineato ai microfoni di Repubblica Palermo il valore degli innesti di gennaio: «In B Pohjanpalo è quasi illegale. È sempre stato un ottimo calciatore, ma in questa categoria fa davvero la differenza. Mi sono meravigliato che il Palermo sia riuscito a prenderlo e che il Venezia abbia deciso di affidare le residue speranze a un giovane».
E sugli altri nuovi arrivati: «Audero l’ho lanciato io a Venezia, fece il suo primo campionato da professionista con me. Insieme a Vicario, oggi al Tottenham, avevo costruito una coppia di portieri importante. Audero è straordinario anche come persona. Magnani è esperto, un difensore di sostanza, da Serie A. Ma ribadisco: il vero acquisto è stato Brunori. Riportarlo a Palermo è stata una mossa decisiva».
«Sfida difficile tra due tecnici preparati»
Nel dialogo con Valerio Tripi, Perinetti ha evitato di commentare le vicende interne legate alla fascia di capitano, ma ha espresso grande stima per i due allenatori in campo. «Stimo entrambi. Dionisi è un allenatore preparato, non si discute. Longo sa leggere bene le situazioni. Il Bari ha avuto un rendimento altalenante in attacco, con tante mezze punte e poca concretezza. Sarà una partita a scacchi, difficile da interpretare come tutte le gare di Serie B. Una classica del Sud che avrei voluto vedere dal vivo».
Sulla scelta di confermare Dionisi, Perinetti ha osservato: «La prima parte del campionato mi aveva sorpreso in negativo. La società ha poi dato una scossa forte con il mercato di gennaio. C’è da sperare che le difficoltà siano definitivamente alle spalle».
«Il City Football Group garantirà un grande futuro»
Chiudendo l’intervista concessa a Valerio Tripi per Repubblica Palermo, Perinetti si è soffermato sul futuro del Palermo: «Ho lavorato con diverse proprietà a Palermo, vincendo campionati con la passione di Ferrara-Polizzi, Sensi-D’Antoni o Zamparini. Oggi invece c’è una proprietà moderna, come quella del City Football Group, che assicura al Palermo un grande futuro. Quando tornerà in Serie A, avrà già un percorso tracciato. Lo dimostra anche il nuovo centro sportivo, che è sempre stato il mio sogno per questa società. Il Palermo è destinato a una crescita continua».