Il Messaggero: “Il Delfino oggi vuole rovinare la festa dei rosanero che celebrano 125 anni”
Come riporta Luciano Rapa su Il Messaggero Abruzzo, quella di questa sera al “Renzo Barbera” (ore 19:30) sarà una sfida dal doppio significato: il Palermo festeggia i 125 anni dalla fondazione, ma il Pescara vuole rovinare la festa e ritrovare la vittoria dopo tre pareggi consecutivi.
Due squadre con ambizioni diverse, ma unite da un obiettivo comune: rilanciarsi in classifica.
Per gli abruzzesi di Vincenzo Vivarini la missione è tutt’altro che semplice: la tradizione in Sicilia è avversa — in 22 precedenti non è mai arrivato un successo, con 12 sconfitte — e il “Barbera” sarà una bolgia con quasi trentamila tifosi rosanero. Eppure, come sottolinea Luciano Rapa su Il Messaggero Abruzzo, il tecnico non si nasconde: «Sarà una partita bellissima, in uno stadio che tutti vorrebbero vivere. Il Palermo, dopo due sconfitte, avrà il dente avvelenato, ma dobbiamo reggere l’urto iniziale e poi fare il nostro gioco. Se riusciamo a imporre la nostra filosofia, possiamo metterli in difficoltà».
Vivarini ritrova Capellini e Brosco in difesa, oltre a Dagasso e Squizzato a centrocampo, ma deve ancora fare a meno di Tsadjout, Oliveri, Olzer, Merola e Pellacani. Il tecnico, spiega Il Messaggero Abruzzo, ha fiducia nel gruppo e nei cambi: «Non contano solo gli undici iniziali, anche chi entra deve fare la differenza. Voglio una squadra che giochi alla morte su ogni pallone».
In avanti, il Pescara si affiderà alla personalità di Valzania, autore del gol che nel 2018 regalò un prezioso punto proprio a Palermo, e alla freschezza di Di Nardo, già a quota tre reti stagionali. Occhi puntati anche su Okwonkwo, pronto a subentrare nella ripresa.
Nel frattempo, la serata avrà un fascino speciale anche per i padroni di casa, come ricorda ancora Luciano Rapa su Il Messaggero Abruzzo: il Palermo celebrerà il suo anniversario con una maglia celebrativa firmata Puma, ispirata agli anni ’40, con numeri in stile Liberty e lo stemma storico a scudo. Un omaggio alla tradizione, accompagnato da un light show, un dj set di Radio Italia e la presenza delle leggende rosanero come Amauri, Pastore, Barone e Zaccardo.
Ma per Vivarini e i suoi, il fascino della festa non deve distrarre: «Abbiamo rispetto del Palermo – ha concluso il tecnico – ma non paura. Servirà coraggio e compattezza per provare a scrivere una pagina diversa».
