Palermo, Mirri: «I tifosi fanno i tifosi, ed è giusto che contestino. Inzaghi? Chiunque arriverà merita sostegno»

Un’inaugurazione carica di emozioni quella andata in scena questa sera al CEP di Palermo, dove è stato presentato ufficialmente il murale dedicato a Totò Schillaci, realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri. Presente anche Dario Mirri, presidente del Palermo FC, che ha colto l’occasione per ricordare l’ex attaccante simbolo di Italia ’90, ma anche Raimondo Lucera, e parlare della prossima stagione e delle aspettative dei tifosi.

«Sì, questo è il primo passo e mi fa piacere che sia stato pensato, progettato al CEP – ha detto Mirri – perché il CEP è il posto da cui è partito Totò Schillaci, da cui è partito anche il nuovo Palermo insieme a Raimondo Lucera. Quindi il più grande campione della storia del calcio palermitano è Totò Schillaci, ma io voglio ricordare anche quelli come Raimondo Lucera che hanno dato il loro contributo, e come ce ne saranno tanti in questo spazio, che sicuramente grazie al contributo di questo progetto del Palermo a favore della città avranno la possibilità di giocare nel campo che verrà realizzato qui».

Sul futuro rosanero e sulla stagione appena conclusa, Mirri ha aggiunto:
«La stagione passata non è finita nel migliore dei modi. Adesso l’obiettivo è l’anno prossimo riprovare, con ancora più forza, a raggiungere il nostro traguardo. Ma non credo che chi è tifoso del Palermo si fermi davanti alle difficoltà. Abbiamo superato 125 anni di storia, abbiamo superato fallimenti veri – quelli sportivi non sono fallimenti veri. Il Palermo oggi ha una forza e una dimensione che ci consente di guardare avanti con orgoglio, passione e determinazione. Gli errori si commettono, ma quando si cade ci si rialza».

Il pensiero poi torna a Totò Schillaci:
«Il primo ricordo che ho di Totò parte ovviamente da Italia ’90. Come tutti noi, lo ricordiamo con quegli occhi meravigliosi che Igor ha realizzato alle mie spalle. Ma un altro ricordo indelebile è quello del 2019, quando abbiamo costituito il nuovo Palermo: abbiamo voluto fortemente che lui giocasse con la maglia del Palermo. Ricordo bene che venne con grande trasporto, ma anche con fatica, perché il suo sogno era giocare nel Palermo non in una semplice partita di esibizione, ma da calciatore vero. Purtroppo negli anni ’90 questo non è stato possibile per tanti motivi. Però quella sera Totò, con la sua maglia, giocò allo stadio La Favorita. È l’ultimo ricordo dolce che ho nel mio cuore».

Sull’ipotesi Inzaghi in panchina, il presidente risponde con lucidità:
«Non credo si possa continuare a pensare che ci sia un salvatore o un colpevole. Credo che bisogna lavorare tutti insieme. Non so chi sarà l’allenatore, ma sicuramente sarà qualcuno da sostenere. Corini, Dionisi, Mignani… chiunque sia passato ha avuto sulle spalle i segni della fatica, come se fosse l’unico responsabile, l’unico colpevole o l’unico eroe. Non è così. Gli eroi siamo tutti: siamo quelli che ci carichiamo sulle spalle la responsabilità e andiamo avanti. Dal primo all’ultimo dei tifosi, dal primo all’ultimo dei giocatori, dal primo all’ultimo dello staff. Tutti insieme».

Infine, un messaggio ai tifosi che hanno contestato la squadra al termine della stagione:
«I tifosi fanno i tifosi, ed è giusto che contestino se vogliono contestare. Così come quando vinceremo le partite, ci osanneranno i giocatori. Ognuno ha il proprio ruolo: i tifosi fanno quello che sentono nel cuore».