Ci sono tanti meriti nel Palermo che si gode la sosta al secondo posto. Come evidenzia Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, alla grande favorita della vigilia forse manca solo qualche gol, ma tutto il resto funziona alla perfezione. Con nove reti segnate, quattro delle quali firmate da Pohjanpalo, i rosanero compensano con una difesa da record: appena tre gol subiti, quattro partite concluse senza reti al passivo e la miglior retroguardia della Serie B insieme al Modena capolista.

Un traguardo tutt’altro che scontato, considerando le difficoltà iniziali. Nelle prime settimane, scrive ancora Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, il reparto difensivo aveva dovuto fare i conti con diverse emergenze. L’infortunio di Gomis al rientro, il mancato arrivo di Klinsmann, e poi lo stop di Bardi dopo una sola gara avevano lasciato la porta scoperta. L’arrivo di Joronen, alla vigilia del debutto in campionato, ha ricomposto però l’asse finlandese con Pohjanpalo e portato stabilità immediata. Con lui, il Palermo ha subito un solo gol su azione: quello di Blesa contro il Cesena. Gli altri due – con la Reggiana e l’autorete di Giovane a La Spezia – sono arrivati in circostanze particolari.

Non è stato semplice nemmeno sostituire Magnani, perno della difesa, che ha lasciato il club per motivi familiari. Tuttavia, come sottolinea Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, Inzaghi ha saputo costruire un nuovo assetto difensivo compatto e flessibile. Il tecnico ha continuato a lavorare sul sistema a tre, valorizzando le alternative a disposizione.

Al centro, Bani, arrivato dal Genoa, ha garantito esperienza e leadership fino all’infortunio di La Spezia, ma la risposta di Peda è stata immediata: il giovane polacco, protagonista lo scorso anno alla Juve Stabia, ha dimostrato di potersi muovere con naturalezza anche come centrale puro. Sulla destra, Pierozzi (due gol e 578 minuti giocati) è diventato un jolly prezioso, capace di agire anche da quarto di centrocampo. A sinistra, Ceccaroni resta il titolare, sostituito con successo da Veroli contro lo Spezia, mentre Diakité e Bereszynski offrono ulteriori garanzie.

Come spiega Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, quella che in estate sembrava la linea titolare – Magnani, Bani e Ceccaroni davanti a Gomis – è oggi completamente cambiata, ma senza perdere efficacia. A La Spezia, il Palermo ha vinto con un reparto formato da Pierozzi, Peda e Veroli davanti a Joronen: un segno di crescita e profondità che rende la squadra di Inzaghi sempre più completa.

La mentalità dell’ex bomber si è trasformata in una feroce attenzione difensiva. Il Palermo concede poco, è organizzato e sa soffrire. E adesso, come evidenzia ancora Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, arriva la prova del nove: il duello diretto con il Modena, altra squadra capace di subire solo tre gol. Un confronto tra i due migliori muri della categoria, dove anche una piccola crepa potrebbe fare la differenza nella corsa verso la Serie A.