Repubblica: “Rosa nervosi e sconfitti. Con la Juve Stabia uno scivolone che fa male”
Il Palermo scivola di nuovo, a Castellammare di Stabia. Come scrive Massimo Norrito su Repubblica Palermo, non solo in senso figurato – riaprendo una crisi che sembrava chiusa dopo il 5-0 al Pescara – ma anche in senso letterale: il gol che condanna i rosanero nasce dallo scivolone di Pierozzi sul sintetico, che spiana la strada a Cacciamani per la rete decisiva.
Ridurre tutto a quell’episodio, però, sarebbe troppo semplice. Nel suo pezzo su Repubblica Palermo, Norrito sottolinea come la Juve Stabia abbia meritato la vittoria: più organizzata, più convinta, capace di colpire una traversa e di creare più occasioni, mentre il Palermo non ha mai realmente impensierito Confente. I rosanero sono apparsi nervosi, confusi e senza carattere. Sei ammoniti e l’espulsione di Ranocchia fotografano un nervosismo generale che non trova spiegazioni.
Massimo Norrito, su Repubblica Palermo, ricorda che il Palermo veniva da una festa – il 125° anniversario e il trionfo sul Pescara – ma a Castellammare si è sciolto, dimostrando tutti i limiti di una squadra che alterna picchi e cadute. Nel gioco e nel temperamento. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite impongono una riflessione profonda, anche perché alla vigilia Inzaghi aveva definito la sfida con la Juve Stabia una “prova del nove” per testare la solidità della squadra.
Il primo tempo, come riporta ancora Norrito su Repubblica Palermo, vive di brevi accelerazioni ma è la Juve Stabia a fare la partita: pressa alto, aggredisce, mette in campo fame e compattezza. I campani vanno subito al tiro con Mosti, poi al 38’ trovano il vantaggio: scivolata di Pierozzi, sprint di Cacciamani, dribbling su Bani e sinistro vincente. Da lì, il Palermo scompare. I cambi di Inzaghi – Le Douaron, Vasic, Corona, Diakité – non cambiano nulla. Il Palermo passa a tre punte, ma non costruisce gioco, non verticalizza, non trova ritmo.
Nel finale, Giorgini centra la traversa e Ranocchia si fa espellere per doppia ammonizione, a conferma di una serata da dimenticare. Come conclude Massimo Norrito su Repubblica Palermo, resta un interrogativo aperto e inquietante: qual è il vero volto del Palermo?
