Padova, festa senza fine: tra lacrime, cori e birra, il ritorno in Serie B è realtà

Una notte magica, di quelle che resteranno scolpite per sempre nella memoria collettiva della città. Al triplice fischio, l’invasione di campo al termine di Padova-Lumezzane ha sancito l’inizio della grande festa: tra lacrime di gioia e fiumi di birra, i giocatori biancoscudati si sono lasciati travolgere dall’abbraccio dei tifosi, come racconta Il Mattino di Padova.
Gli ultras hanno aperto le danze, scavalcando le barriere e invadendo il terreno di gioco, seguiti presto da almeno un altro migliaio di supporter. In campo, cori, selfie e abbracci senza fine, con il tecnico Matteo Andreoletti tra i più festeggiati: «Matteo, resta con noi e portaci in Europa», intonavano i tifosi mentre Niko Kirwan, sollevato sulle spalle, raccontava tutta la sua emozione: «Un mese fa ci davano per morti, ma questo gruppo non ha mai smesso di crederci».
La gioia è esplosa ancora di più quando la squadra è rientrata negli spogliatoi: tra birre spruzzate ovunque, canti e cori, anche il presidente Peghin è stato travolto dall’entusiasmo, sollevato e lanciato in aria dai suoi ragazzi. «Ci avete regalato un sogno», ha detto il patron, come riportato da Il Mattino di Padova, mentre il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli festeggiava con il suo immancabile sigaro, rimanendo comunque composto.
E poi, la città. Quando il pullman biancoscudato è arrivato in Piazza dei Frutti, Padova è esplosa: cori, bandiere, sciarpe e fumogeni hanno colorato la notte. Un’incredibile ondata di emozione ha invaso le piazze, unite nel festeggiare una promozione inseguita, sofferta e finalmente conquistata. Dai più fedeli ai semplici simpatizzanti, tutti si sono ritrovati a vivere un momento storico.
Il pullman dei giocatori, accolto da una marea umana, ha percorso a passo d’uomo il centro cittadino fino a Prato della Valle, dove la festa è proseguita tra bandiere, cori e lacrime di felicità. Dalla terrazza dell’ex Foro Boario, i protagonisti della promozione hanno salutato la loro gente, suggellando una serata che, come sottolinea Il Mattino di Padova, resterà negli annali della storia biancoscudata.