Mutti benedice Inzaghi e Sottil: «Li ho allenati entrambi, spero vadano in A insieme»
Sette giornate di campionato e due protagonisti assoluti in panchina: Filippo Inzaghi e Andrea Sottil. I loro Palermo e Modena guidano la classifica di Serie B e si affronteranno al “Barbera” dopo la sosta. Una sfida speciale per Bortolo Mutti, ex tecnico rosanero, che in passato li ha allenati entrambi e che oggi osserva con orgoglio la loro crescita.
Come racconta Salvatore Orifici sulle pagine del Giornale di Sicilia, Mutti ricorda bene quei due ragazzi che già allora mostravano una mentalità diversa. «Allora avevano la testa da giocatori, ma si vedeva che erano determinati. Pippo era molto giovane, ma si intuiva che avrebbe fatto strada per la sua serietà e dedizione. Andrea era tenace, coriaceo, un difensore combattente. Ce ne vorrebbero ancora di quel tipo. A entrambi auguro di portare avanti un lavoro di grande livello come stanno facendo».
Sul brillante avvio di stagione di Palermo e Modena, Mutti non si mostra sorpreso: «Del Palermo me lo aspettavo. È una squadra organizzata e costruita per recitare un ruolo da protagonista. Pippo ha vinto a Pisa, ha rinunciato alla Serie A per venire qui: un mix che lascia presagire un cammino importante. Il Modena è invece una bellissima sorpresa: piazza ambiziosa, ma non pensavo a un inizio così forte».
L’attenzione ora è tutta per il big match del “Barbera”, che anche in questa stagione ha fatto registrare oltre trentamila spettatori a partita. «È un match importante ma non determinante – spiega Mutti al Giornale di Sicilia –. La Serie B è lunga, ma un ambiente così può fare la differenza. Il pubblico di Palermo è straordinario: spinge la squadra e incute rispetto agli avversari. Un tifo di questo livello non si trova nemmeno in Serie A».
A distanza di anni, l’ex tecnico rosanero conserva un legame profondo con la città e i tifosi. «Ho lasciato un pezzo di cuore a Palermo – confessa Mutti a Salvatore Orifici per il Giornale di Sicilia –. Auguro ai tifosi di godersi questo campionato e di ritrovare presto la Serie A. È quello che merita questa piazza, per dare luce a una regione che oggi non brilla calcisticamente come dovrebbe».
