Mutti: «Inzaghi? Il Conte della B. A Palermo per consacrarsi»

Un doppio passato sulla panchina del Palermo – con Franco Sensi prima e Zamparini poi – e una lunga conoscenza con Pippo Inzaghi, l’uomo del momento in casa rosanero. Bortolo Mutti, intervistato da Alessandro Geraci per Repubblica Palermo, torna a parlare dell’attaccante che lanciò da ragazzo, tra Leffe e Verona, tra il 1992 e il 1994.
«Nel cuore, sia come atleta che come persona – racconta Mutti – ma, in verità, si è scoperto da solo perché ha sempre lavorato bene favorendo la sua crescita. Si merita quest’opportunità».
«Una volontà fuori dal comune»
L’ex tecnico rosanero ha seguito da vicino gli inizi di SuperPippo: «Da ragazzo ha iniziato con me, aveva già una determinazione e una volontà incredibili per uno della sua età. Dovevo frenarlo o gestirlo, perché in certi momenti andava oltre per voglia. Un passo dopo l’altro è diventato un campione che ha raggiunto traguardi meritati. Voglio fargli i complimenti perché non è mai cambiato: molti ragazzi “sballano” e si snaturano; invece lui, sotto l’aspetto umano e relazionale, è veramente solido».
Mutti è convinto che queste qualità saranno determinanti anche in Sicilia: «Le ha già inserite nel percorso di allenatore e le sta addirittura incrementando. Ha fatto promozioni importanti e guidato piazze difficili. Adesso Palermo, rinunciando alla A: vuol dire che qui intravede qualcosa di importante. Potrebbe trovare la consacrazione attraverso questa società che aspetta solo di maturare e vincere. Decisione giusta».
«Con Osti forma un tandem da fiducia»
C’è anche un altro volto noto al fianco di Inzaghi: il direttore sportivo Carlo Osti, che con Mutti ha lavorato all’Atalanta. «Ha vicino una figura che stimo moltissimo – prosegue Mutti dalle colonne di Repubblica Palermo – e che conosce bene. Un tandem in cui riporre fiducia: grande conoscenza Carlo, carisma sul campo e nello spogliatoio per Pippo. Un binomio che sicuramente farà bene».
Non manca nemmeno un aneddoto personale: «Sì, gli diedi un soprannome: il Conte della B. Se guardiamo i suoi risultati – una promozione in B e due in A – non c’è dubbio. Il curriculum parla chiaro. È il numero 1 qui, ma lo sarà anche in A. La scelta di Palermo è intelligente».
«Brunori e Pohjanpalo? Tra i più forti. E Pippo ha idee»
A chi gli chiede cosa sia andato storto nel Palermo della scorsa stagione, Mutti risponde con sincerità: «Ero convinto fosse l’anno giusto, c’erano tutti i presupposti. Pensavo si potesse fare meglio, ma la Serie B è complicata».
Ora però, con due certezze in attacco, il discorso cambia: «Quando hai bravi giocatori trovi sempre le soluzioni. Brunori e Pohjanpalo sono tra i più forti nel ruolo. E ritengo che ci siano già delle idee in cantiere per altro, perché Pippo avrà già parlato con Osti. Ad Ancelotti chiesero come facesse convivere tanti campioni insieme. Lui rispose che semplicemente li schierava, poi si arrangiavano loro».