Magnani: «Pari con la Samp ha risvolti positivi. Cinque risultati utili consecutivi aiutano a togliere scorie negative»

Giangiacomo Magnani, arrivato al Palermo lo scorso gennaio, è subito diventato un punto di riferimento per la difesa rosanero. L’ex Verona ha accettato la sfida di ripartire dalla Serie B, sposando un progetto ambizioso che punta al ritorno nella massima serie. Sempre titolare da quando è approdato in Sicilia, si è distinto per leadership e duttilità, adattandosi a più ruoli nella difesa di Dionisi.
In questa intervista rilasciata a Massimiliano Radicini per il Giornale di Sicilia, Magnani racconta il suo impatto con la squadra, il lavoro con il nuovo allenatore e le prospettive per il finale di stagione. Tra l’entusiasmo dei tifosi e la crescita del gruppo, emerge la forte determinazione del difensore nel voler riportare il Palermo in Serie A nel più breve tempo possibile.
Magnani, come avete accolto il pareggio con la Sampdoria?
«Questo pari ha risvolti positivi, ma è chiaro che per una squadra che sta facendo il nostro percorso ne ha anche di negativi. Lascia un po’ l’amaro in bocca perché da parte nostra c’era voglia di vincere e non abbiamo raggiunto questo successo. Marassi è un campo difficile e la Samp è una squadra forte, storica e che a gennaio ha fatto un ottimo mercato. Sapevamo che non sarebbe stata una partita semplice».
Il Palermo è in serie utile da cinque partite. Questa striscia positiva che tipo di consapevolezza porta all’interno della squadra?
«Sicuramente ci trasmette tanta fiducia e ci permette di guardare al futuro in maniera positiva, oltre a togliere qualche scoria del passato che aveva un po’ avvelenato la squadra. Vincere aiuta a vincere, questo deve essere una rampa di lancio per il finale di campionato».
Da quando è arrivato Dionisi, l’ha impiegato praticamente in tutti i ruoli della difesa a tre. In quale si trova meglio e dove riesce ad esprimere al massimo il suo potenziale?
«Per certe cose preferisco fare il braccetto, in fase di impostazione. Mentre se considero solo la fase difensiva, mi piace stare in mezzo, che è quello che è sempre stato il mio ruolo. Ma non è importante, l’importante è che ci sia umiltà e dare una mano dove serve».