Lucioni, il cuore resta in campo: «Non è un addio, è solo un’altra porta»
Fabio Lucioni ha detto basta. Con un lungo post pubblicato sul proprio profilo Instagram, l’ex difensore — tra le altre di Benevento, Lecce, Frosinone e Palermo — ha ufficializzato il suo ritiro dal calcio giocato. Un addio sentito e sofferto, maturato dopo una lunga carriera in cui ha vestito con onore molte maglie, combattendo su ogni campo con determinazione e spirito di sacrificio.
«È arrivato quel giorno che ogni sportivo non vorrebbe mai — scrive Lucioni —. Purtroppo il mio corpo ha alzato bandiera bianca, non ne può più». Poi il ringraziamento a tutti coloro che lo hanno accompagnato lungo il suo percorso: dirigenti, allenatori, compagni di squadra, tifosi e soprattutto la famiglia. «Ai miei genitori, a mia moglie e ai miei figli va il grazie più grande: siete stati la mia forza».
Lucioni lascia dopo oltre 20 anni di professionismo, con più di 500 presenze tra Serie A, B e C. A Palermo, dove è arrivato nell’estate 2023 con grandi aspettative, non è riuscito a incidere come sperato. I numerosi infortuni ne hanno condizionato pesantemente il rendimento nelle ultime due stagioni, deludendo le attese di tifosi e società. Sono 28 le presenze complessive in rosanero, condite da poche prestazioni all’altezza degli standard che aveva mostrato in passato.
Nonostante il ritiro, Lucioni non esclude un futuro nel mondo del calcio: «Cercherò di rientrare, ma da una porta diversa. Non è un addio, ma un cambio di ruolo. Chi ama il calcio, non smette mai davvero di farlo».
Un addio da “Zio”, come è solito farsi chiamare, ma con la voglia di tornare presto, stavolta con altri abiti.
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