GENOVA – Dopo mesi di silenzio, Matteo Manfredi è tornato al Mugnaini. Come riporta Il Secolo XIX, il presidente della Sampdoria ha assistito all’allenamento e pranzato con la squadra, segnando di fatto il suo ritorno pubblico accanto al gruppo. Un gesto simbolico, ma che arriva in un momento delicato: tra il cambio in panchina (con l’arrivo della coppia Foti-Gregucci) e le indiscrezioni su nuovi movimenti societari, italiani e maltesi.
Secondo quanto racconta Il Secolo di Genova, il rientro di Manfredi coincide con un riequilibrio interno delle gerarchie: l’“ala italiana”, composta dallo stesso presidente e dal direttore sportivo Andrea Mancini, sta progressivamente riprendendo peso rispetto alla componente anglofona guidata da Nathan Walker, che spingeva per il tecnico danese Friis.
Sicurezza rafforzata a Bogliasco
Dopo la contestazione del 4 ottobre, quando alcuni tifosi erano entrati in campo durante un allenamento, il club ha chiesto alla Questura un presidio fisso per garantire la sicurezza a Bogliasco. Come scrive Il Secolo XIX, la presenza di Manfredi era stata segnalata alle forze dell’ordine, che hanno predisposto una pattuglia del reparto mobile e una macchina della Digos ai cancelli del centro sportivo.
L’amministratore ha parlato a lungo con Mancini e si è intrattenuto anche con Fredberg e Invernizzi. Un segnale chiaro di riavvicinamento alla squadra e all’ambiente, mentre sullo sfondo tornano a circolare voci di potenziali compratori.
Le voci da Malta e Genova
Come rivela Il Secolo XIX, un media maltese ha diffuso la notizia di una trattativa avanzata con Joseph Portelli, costruttore e proprietario dell’Hamrun Spartans, interessato a rilevare quote della Sampdoria. Il club ha smentito con decisione. Portelli, figura controversa e già accostata in passato a Catania e Fermana, avrebbe dichiarato di voler «comprare una squadra di Serie B o C italiana».
Il giornale genovese sottolinea che la pista maltese si intreccia con quella della proprietà attuale: Joseph Tey, azionista di maggioranza, ha base proprio a Malta, dove operano i suoi consulenti Camenzuli e Camilleri, già presenti in attività collegate a Octava Fund e Octava Offshore. Entrambi erano stati ospiti nella tribuna d’onore del Ferraris durante Samp-Spezia nel dicembre 2024.
Ma, come ricorda Il Secolo XIX, le manovre non si fermano all’isola: anche una cordata genovese di imprenditori blucerchiati starebbe valutando di rilevare il club. Il progetto prevederebbe una quota d’ingresso di circa un milione a testa per una ventina di soci, con l’appoggio di Banca Ifis e il suo presidente Ernesto Furstenberg Fassio, noto tifoso sampdoriano. L’obiettivo sarebbe raccogliere circa 50 milioni di euro per rilanciare la società, a fronte di un passaggio di maggioranza a costo simbolico per Manfredi e Tey.
Il nodo della ristrutturazione e il passato recente
Nel frattempo, entro fine mese sarà saldata l’ultima rata del piano di ristrutturazione del debito omologato dal Tribunale di Genova, circa 6,5 milioni di euro. Come scrive Il Secolo di Genova, tornano a circolare documenti e ricostruzioni sui giorni del salvataggio del club nel maggio 2023, quando la Samp fu affidata al duo Manfredi-Radrizzani invece che all’imprenditore Barnaba.
Alcuni sostengono che la coppia abbia goduto di un “occhio di riguardo”, ma i fatti — sottolinea Il Secolo XIX — raccontano che Manfredi e Radrizzani si assunsero il rischio economico dell’operazione, garantendo i crediti anche in caso di mancata approvazione del piano.
