Giornale di Sicilia: “Palermo, tutti pazzi per Inzaghi. In duemila per abbracciarlo”

Un amore a prima vista. Così il Giornale di Sicilia, attraverso il racconto di Alessandro Arena, descrive il primo incontro tra Filippo Inzaghi e il popolo rosanero: oltre duemila tifosi hanno accolto il nuovo allenatore del Palermo nel piazzale dello stadio Barbera, trasformando un semplice saluto in una vera e propria festa. Cori, bandiere, sciarpe e applausi hanno accompagnato il debutto del tecnico nella sua nuova casa, in un clima di entusiasmo che il club non viveva da tempo.

Inzaghi si è affacciato dal primo piano dello stadio intorno alle 19, dopo essere atterrato in tarda mattinata a Punta Raisi con la sciarpa rosanero già al collo. La folla, racconta ancora il Giornale di Sicilia, ha iniziato a radunarsi ben prima, sotto il sole cocente, aspettando quel momento con la speranza che potesse rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo. «Questa è la più grande accoglienza che ho avuto in carriera – ha detto emozionato Inzaghi – e oggi tutti hanno capito perché ho scelto Palermo. Vi ringrazio per questo affetto, me lo dovrò meritare».

Tra selfie, sorrisi e applausi, l’allenatore ha voluto rivolgersi direttamente ai presenti, promettendo lavoro e impegno: «Non mi piace fare molte chiacchiere, mi piacciono i fatti. Voglio che io e i miei giocatori siamo all’altezza di questa passione. Per realizzare il nostro sogno abbiamo bisogno di voi, che siete il nostro dodicesimo uomo in campo».

Il Giornale di Sicilia, nella cronaca firmata da Alessandro Arena, sottolinea come la giornata di ieri abbia rappresentato un momento di svolta anche nel rapporto tra la tifoseria e la società, dopo il finale amaro della scorsa stagione. L’entusiasmo che ha accompagnato “Superpippo” ha il sapore di una tregua e di una speranza rinnovata. E tra la gente, le aspettative sono altissime.

«Nemmeno per Papa Leone c’è stata quest’accoglienza», ironizza Francesco, 72 anni, al cronista del Giornale di Sicilia. Giulia, 33 anni, aggiunge: «Lo seguivo già ai tempi del Milan, sono felice che ora sia con noi. Spero ci regali tante emozioni». Federica, 25 anni, lo definisce «un lavoratore vero, con lui possiamo puntare in alto». Fabio, 47 anni, avverte: «Ora tocca alla società costruire una squadra all’altezza». E c’è chi, come Antonio e Giuseppe, dà già appuntamento a Inzaghi per il ritiro: «Ci vediamo in Valle d’Aosta!».

La città ha parlato. E Inzaghi ha ascoltato. Ora tocca al campo.