Il Frosinone capolista rappresenta molto più di una semplice sorpresa di campionato. Come sottolinea Tullio Calzone sulle pagine del Corriere dello Sport, la squadra di Alvini incarna oggi il prototipo della “formazione perfetta” per un progetto tecnico ed economico costruito nel tempo, capace di competere con club come il Monza, il cui investimento è almeno triplo.
Non è soltanto una questione di esterni formidabili o di una struttura di gioco equilibrata in ogni reparto: il Frosinone è la dimostrazione — scrive ancora Calzone sul Corriere dello Sport — che il calcio italiano può essere competitivo senza ricorrere necessariamente a capitali esteri o a fondi con disponibilità sovrane. La visione imposta dal presidente Maurizio Stirpe negli ultimi dieci anni ha costruito un modello sostenibile, in netta controtendenza rispetto a un sistema spesso afflitto da debiti, regole incoerenti e invasioni societarie di dubbia solidità.
La prima regola, ribadita da Calzone sul Corriere dello Sport, è l’assoluta sostenibilità economico-finanziaria. Una scelta approfondita e sofferta, maturata dopo l’ultima retrocessione e dopo una stagione complicatissima, con la salvezza dalla C raggiunta solo all’ultimo respiro. Da quelle difficoltà è nato un nuovo ciclo, fondato su giovani reduci dalla Serie A e su talenti costruiti in casa: Palmisani, Chichella, Bracaglia, fino al figlio d’arte Filippo Grosso, simboli di un vivaio che continua a produrre qualità e identità.
Il percorso è tracciato e — come rileva ancora il Corriere dello Sport — non potrà essere modificato: equilibrio, sostenibilità, aggressione tattica e un gioco riconoscibile. Alvini sta guidando il gruppo verso una sorprendente maturità, con un calcio propositivo che riflette pienamente la filosofia societaria.
Il Frosinone primo in classifica non è un miracolo né una chimera, bensì il risultato concreto di un modello che molti club farebbero bene a studiare per evitare nuovi disastri finanziari e per costruire un futuro finalmente solido.
