Escl. Mutti: «Il Palermo sarà la squadra da battere. Osti sta lavorando molto bene»

«C’è un lotto di squadre che si giocheranno il campionato da protagoniste, ma metto sopra a tutte il Palermo: i rosanero saranno la squadra da battere». Queste alcune delle parole rilasciate da Bortolo Mutti, intervistato in esclusiva da Ilovepalermocalcio.com. L’ex allenatore del Palermo ha commentato i presupposti con cui i rosanero stanno per iniziare questa nuova stagione.

Il Palermo, nelle passate due stagioni, non è riuscito ad esprimere il suo massimo potenziale facendo dei campionati al di sotto delle aspettative. Quali sono state, secondo lei, le cause principali di ciò?

«Sicuramente la pressione, una pressione che probabilmente non ha aiutato ad esprimersi. Poi, è chiaro, certe situazioni magari non hanno dato quei risultati che, dalle aspettative, dovevano esserci. È un peccato perché, effettivamente, c’erano tutti i presupposti per un campionato veramente diverso».

Inzaghi è il quarto allenatore dei rosa degli ultimi tre anni. Pensa che sarà finalmente quello giusto per far rendere al massimo la rosa a sua disposizione?

«Ormai Inzaghi ha un’esperienza e una capacità di gestione ben collaudata. Rinunciando alla Serie A con il Pisa e sposando il progetto del Palermo, penso che in lui ci sia veramente una gran convinzione di far bene. Poi, è chiaro, Palermo è ormai una società di livello, ha un direttore sportivo importante come Osti, ha un bacino d’utenza da Serie A, per cui è un progetto molto ambizioso e penso che Inzaghi, in questo momento, abbia le qualità ed i presupposti per portarlo avanti e gestirlo. La Serie B, però, sappiamo bene che è complicata nel suo percorso, ci sono sempre delle sorprese e bisogna gestire il campionato con grande determinazione e continuità».

A proposito del DS Carlo Osti, il Palermo sta cambiando tanto in questa sessione di calciomercato. Che ne pensa del suo operato?

«Con Osti ci ho lavorato all’Atalanta, ed è una persona molto attenta a costruire certi equilibri. Lavora sempre in linea con le esigenze societarie e dell’allenatore, per cui penso che il suo lavoro sia orientato a costruire un Palermo adatto ad affrontare da protagonista la Serie B. Da quello che vedo, sta lavorando molto bene: il Palermo sicuramente sarà la squadra da battere».

Pensa che l’attuale rosa del Palermo sia completa oppure manca ancora qualcosa a questa squadra?

«Ovviamente puoi sempre fare di più, ma già di per sé il Palermo ha una squadra ben attrezzata per affrontare il campionato. È chiaro che, per affrontare un campionato di vertice, se riuscisse ancora a fare qualcosina potrebbe essere il fiore all’occhiello».

Uno dei nomi che hanno lasciato Palermo in questa sessione di mercato è Sebastiano Desplanches, giovane portiere dell’U21. Pensa che il Palermo abbia fatto bene a darlo in prestito al Pescara o avrebbe dovuto puntare sul ragazzo già da quest’anno?

«Onestamente conosco poco il ragazzo. Io credo che le valutazioni fatte possano essere condivise, perché magari Desplanches potrebbe trovare poco spazio al Palermo, e fare un’esperienza di crescita, essendo giovane, è più formativo».

Nella sua ultima esperienza a Palermo lei ha allenato Fabrizio Miccoli, un giocatore che aveva la qualità di inventarti la giocata e risolverti la partita da solo. Nella rosa attuale del Palermo, secondo lei, c’è un giocatore che ha questa qualità?

«Onestamente Miccoli è unico, era quel giocatore che poteva inventarti, in qualsiasi momento, gol e giocate per i compagni incredibili. Mi auguro che questo Palermo riesca a trovare il suo Miccoli, anche se per me lui rimane veramente qualcosa di unico, un giocatore eccezionale che a Palermo si è espresso alla grande, inserito in un ambiente che per lui è stato l’ideale».

Tra le sue squadre allenate in passato c’è il Padova, che la scorsa stagione ha raggiunto dopo anni la promozione in Serie B. Alla luce dell’importante mercato fatto, che campionato si aspetta che faranno i biancoscudati?

«Da neopromossa sicuramente parte con il piede giusto. Padova è un ambiente che, se trova le sinergie e le forze necessarie, può essere una sorpresa del prossimo campionato, come lo sono stati nella passata stagione la Juve Stabia e il Mantova. Non si preclude niente, basta lavorare bene e, avendo vinto il campionato e avendo una struttura già ben funzionante, creare un gruppo solido sulle basi dell’anno passato. Sicuramente il mercato importante che hanno fatto aiuterà i biancoscudati ad affrontare la categoria in maniera decisa. Si presenteranno in punta di piedi ma con tanta sicurezza».

L’acquisto che per il Padova ha fatto sicuramente più clamore è quello del Papu Gomez. Nonostante i suoi 37 anni, che apporto pensa che riuscirà a dare alla squadra?

«È uno di quei giocatori, non dico eterni, ma longevi. Il Papu ha grandi qualità, se gli dai grande libertà in certe situazioni di lavoro è un giocatore che in campo, avendo veramente grandi qualità tecniche, ti può creare situazioni importanti nello sviluppo offensivo. Gomez, se ha fatto una scelta del genere, penso sia consapevole di poter dare ancora qualcosa di importante, e Padova è una piazza sicuramente stimolante per lui».

Secondo lei, nella prossima stagione, quali saranno le principali contendenti nella lotta per la promozione in Serie A?

«Ce ne sono tante. Il Palermo di sicuro, le neoretrocesse, la Sampdoria, il Bari, il Catanzaro; c’è un lotto di squadre che si giocheranno il campionato da protagoniste, ma metto sopra a tutte il Palermo».