Il capitano azzurro in conferenza stampa a Coverciano: «Ho ritrovato fiducia, ora serve l’appoggio di tutti gli italiani»

Un applauso spontaneo, sincero, accoglie Gianluigi Donnarumma all’ingresso nell’aula magna di Coverciano. Le mani che si battono tra loro, in un suono sordo ma rispettoso, celebrano il neo campione d’Europa col PSG, diventato ormai punto fermo e capitano della Nazionale.

Ma per l’Italia è tempo di guardare avanti, con una fase delicata in difesa e un Mondiale da conquistare. L’ultima assenza è quella di Matteo Gabbia, che ha lasciato il ritiro azzurro in mattinata. Al suo posto è stato convocato Daniele Rugani, che torna in Nazionale a sette anni dall’ultima apparizione ufficiale.

Nessuna paura, solo concentrazione

«No, non c’è preoccupazione per tutte queste assenze» – ha spiegato Donnarumma – «C’è tensione, quella giusta, perché la sfida con la Norvegia è fondamentale. In ballo c’è la partecipazione a un Mondiale e dobbiamo dare tutto».

Un traguardo che manca dal 2014 e che per ‘Gigio’ è diventato un dovere: «Dobbiamo andare al Mondiale, tutti insieme. Noi giocatori insieme ai tifosi. In Norvegia ci sentiremo comunque accompagnati da tutti gli italiani. Siamo una squadra giovane, con un allenatore fortissimo: chiedo ai tifosi di avere fiducia in noi».

La Champions e la rivincita personale

Fresco vincitore della Champions League con il Paris Saint-Germain, Donnarumma ha raccontato anche le emozioni vissute a Monaco: «È stato il momento più bello della mia carriera, anche se non facile da godere fino in fondo: ho visto amici e fratelli soffrire per la sconfitta e quell’abbraccio a fine partita mi ha toccato profondamente».

Il portiere ha poi aggiunto: «Ci sono stati momenti difficili, tornare in Italia e non sentirsi accolto come si spera non è semplice. Ora, però, ho ritrovato fiducia e l’appoggio di tutti».

Obiettivo Norvegia: «Serve la forza del gruppo»

Venerdì l’Italia affronterà una Norvegia fisica e pericolosa, ma Donnarumma non ha dubbi: «Dobbiamo stare tranquilli e lavorare bene come squadra. Da parte mia porto serenità e voglia di dare tutto. Lo spirito è quello delle Finali Giovanili, che ho vissuto e che ricordo con affetto: ai ragazzi dico di godersi l’esperienza, è unica».