Cremonese, colpo Vardy: decisiva la moglie nella scelta di Jamie
Un acquisto nato quasi per gioco, diventato realtà grazie a determinazione, dialoghi continui e… la famiglia. Così la Cremonese ha portato in Italia Jamie Vardy, simbolo del Leicester campione di Premier League nel 2016. A raccontarlo a Fanpage.it è stato il direttore sportivo Simone Giacchetta, che ha svelato dettagli e retroscena del trasferimento dell’attaccante inglese.
L’idea che sembrava impossibile
Giacchetta ha spiegato che l’arrivo di Vardy è stato il frutto di contatti progressivi, inizialmente quasi impensabili: «All’inizio sembrava un sogno, poi ci siamo avvicinati al suo agente, capendo che c’era la volontà del ragazzo di rimettersi in gioco». Decisivo anche il confronto diretto con l’allenatore Giovanni Stroppa, avvenuto in videochiamata: «Gli occhi di Vardy e quelli del mister mostravano la stessa fame».
La scelta della moglie Jenny
A dare la spinta decisiva è stata però la moglie, Jenny, che ha sposato subito l’idea di trasferirsi a Cremona: «Il ruolo della famiglia è stato fondamentale – ha detto Giacchetta –. La signora Vardy ha sostenuto questa opportunità e ha apprezzato la qualità della vita di Cremona, città tranquilla, ma vicina a Milano e al Garda». Un appoggio che ha reso più sereno l’inserimento dell’attaccante.
StradiVardy come Vialli
La presentazione al Museo del Violino, con il gioco di parole StradiVardy che richiama il mitico StradiVialli, ha sottolineato il legame simbolico con Gianluca Vialli, leggenda cresciuta proprio nella Cremonese. Lo stesso Vardy ha dimostrato umiltà e senso di appartenenza, conquistando subito compagni e tifosi.
«La forza è l’uomo, non il campione»
Per Giacchetta, ciò che più colpisce è la personalità del bomber inglese: «Vardy fino a 25 anni ha fatto il metalmeccanico, sa cosa significa lavorare e non arrendersi. Quello che conta non sono i trofei, ma i valori che porta dentro».
