Escl. Bellusci: «Palermo-Monza da tripla. Mota inventore, Pohjanpalo killer d’area di rigore»
«Palermo e Monza sono due squadroni per la categoria, anche se sappiamo tutti che non bastano le figurine a vincere un torneo difficile come quello cadetto. Mi aspetto una partita tesa e chiusa, tra due compagini che si rispetteranno. Se dovesse sbloccarsi nelle battute iniziali potrebbe divenire una partita stile inglese. Mi aspetto una bellissima sfida».
Queste le parole ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com di Giuseppe Bellusci, doppio ex di Palermo e Monza, protagoniste stasera allo stadio Renzo Barbera.
Il Palermo ha rallentato. Può il Monza sfruttare questo momento di difficoltà dei rosanero?
«Nonostante non siano arrivate le vittorie nelle ultime uscite, ritengo positiva la marcia del Palermo. La squadra è attrezzata ed è guidata da un allenatore molto forte per la categoria. Il Monza si sente forte e giocherà la partita a viso aperto. È certamente una partita da tripla».
La notte di Frosinone o il fallimento: cosa ti ha fatto più male dei due anni vissuti a Palermo?
«Difficile scegliere tra le due. Sono state due coltellate profonde e dolorose. Frosinone è stata una mazzata per me, non avendo potuto giocare per via di un infortunio alla caviglia rimediato nella semifinale di ritorno contro il Venezia. Non aver disputato la finale rappresenta un grande rimpianto. Il fallimento è stata una tragedia, ma sono contento per come è ripartito il Palermo e credo che in questo momento ci sia tutto per fare bene».
Il Palermo non potrà contare su Bani. Lo ritieni il più forte difensore presente in B quest’anno?
«Bani è un giocatore forte ed esperto. Secondo me tra i più forti nel ruolo di tutto il campionato cadetto».
Mota contro Pohjanpalo. Chi ritieni più decisivo dei due?
«Due giocatori fuori categoria, tanto forti quanto diversi tra loro. Ho avuto il piacere di giocare con Mota e lui è più un fantasista, in grado di tirare fuori dal cilindro il coniglio in qualsiasi momento. Pohjanpalo l’ho affrontato da avversario e lui è un killer d’area di rigore».
Ti aspettavi che Colpani avesse tutte queste difficoltà finendo per tornare in B dopo Firenze?
«È un giocatore forte e devo dire che non mi aspettavo tornasse in B. Se lo ha fatto è perché ha sposato un progetto importante, e trattenendolo il Monza ha dimostrato la sua intenzione di tornare subito in Serie A».
Lei ha avuto modo di incontrare nel suo percorso due presidenti come Zamparini e Berlusconi. Cosa le hanno lasciato?
«Purtroppo nei due anni vissuti a Palermo ho avuto poche occasioni per passare del tempo con Zamparini. Lo ricordo però con rispetto e stima. Ricordo una persona molto umile e dedita all’ascolto. Dall’altra parte Berlusconi era molto presente sia nelle partite casalinghe che in quelle in trasferta. Non faceva mai mancare i suoi consigli in occasione di qualche cena organizzata o di qualche riunione. Sono stati due grandi signori del calcio, ma ancora prima della loro grandezza imprenditoriale mi sento di poter tranquillamente riconoscere quella umana».
