La sentenza del Tribunale Federale Nazionale ha confermato la penalizzazione di 4 punti da scontare nella stagione in corso e altri 4 da scontare nella prossima: un verdetto che segna la retrocessione del Brescia in Serie C. Un esito atteso, almeno secondo le parole del presidente Massimo Cellino, che al Giornale di Brescia ha dichiarato: «Mi aspettavo questa sentenza che era già scritta. Siamo stati truffati».

Nonostante il colpo durissimo, il club lombardo non intende arrendersi e ha già annunciato ricorso, come ribadito anche dall’avvocato del Brescia, Giorgio Altieri, sulle pagine del Brescia Oggi:
«Il Brescia è in un campionato che non si è ancora concluso. Da calendario i playout si sarebbero dovuti già giocare e questo avrebbe fatto la differenza. Non mi arrendo, non è nel mio carattere, daremo battaglia fino in fondo: se non credessi nelle ragioni del Brescia e del presidente Cellino, non avrei nemmeno accettato l’incarico».

Il club si prepara così a proseguire la battaglia legale, ben oltre i tre gradi della giustizia sportiva. Come sottolineato da Brescia Oggi, la società è pronta a ricorrere anche alla giustizia amministrativa, partendo dal TAR fino al Consiglio di Stato. Tempi lunghi, dunque: la vicenda potrebbe trascinarsi fino a luglio inoltrato, se non oltre.

Un precedente che pesa è quello di due anni fa, quando le Rondinelle furono riammesse in Serie B solo il 30 agosto, a ridosso dell’inizio del campionato. Ora il Brescia spera in un nuovo colpo di scena per riscrivere ancora una volta il proprio destino.