Avellino-Palermo, il doppio ex Lupo: «Il Palermo è in bilico tra consapevolezza della propria forza e presunzione»
«La partita contro il Palermo è il momento della verità per l’Avellino». Non usa giri di parole Fabio Lupo, ex centrocampista dei biancoverdi ed ex direttore sportivo rosanero, intervistato da Marco Festa per Il Mattino di Avellino. Una sfida che, secondo Lupo, va ben oltre i novanta minuti e può incidere in modo diretto sul futuro prossimo del club irpino.
Alle 17.15 il calcio d’inizio al Partenio-Lombardi, in un incrocio che arriva in un momento delicato della stagione. Come sottolinea Marco Festa su Il Mattino di Avellino, Lupo legge il match come un vero spartiacque: «Il rendimento dell’Avellino è stato altalenante. Ha oscillato tra momenti di consapevolezza del proprio potenziale e altri di difficoltà. Quella contro il Palermo è una gara che, per difficoltà e tempistica, a tre giornate dalla fine del girone d’andata, inciderà sul breve e medio termine».
Il risultato, secondo l’ex dirigente, potrebbe orientare anche le strategie di gennaio. «Una vittoria – spiega Lupo nell’intervista riportata da Il Mattino di Avellino a firma Marco Festa – potrebbe incentivare la società a investire in maniera più consistente, mentre una sconfitta potrebbe suggerire una linea più conservativa nella prossima finestra di mercato».
Ma Avellino-Palermo è una partita chiave anche per i rosanero, reduci da tre vittorie consecutive e quattro risultati utili di fila. Lupo avverte: «Il Palermo è in bilico tra consapevolezza della propria forza e presunzione. È una squadra fortissima, probabilmente la più forte della Serie B insieme a Venezia e Monza, per rosa, allenatore e tradizione. Ma quando abbassa la soglia dell’attenzione diventa vulnerabile». Un concetto ribadito ancora da Marco Festa sulle colonne de Il Mattino di Avellino, che evidenzia come l’eccesso di sicurezza possa trasformarsi in un limite.
Serve dunque un Avellino coraggioso, capace di attaccare senza timori una delle corazzate del campionato. Un aspetto che Lupo apprezza nel lavoro di Biancolino: «Mi piace il suo approccio propositivo. Sperimenta, corregge, è sempre sul pezzo. Dopo la gara di Cesena ho apprezzato il modo in cui ha cercato di limare gli squilibri emersi».
Lo sguardo dell’ex dirigente si allarga poi al progetto complessivo del club. Come riporta ancora Marco Festa su Il Mattino di Avellino, Lupo vede un percorso coerente: «L’Avellino sta facendo il campionato che deve fare dopo una promozione. Un anno di transizione, cercando equilibrio economico e valorizzando gli under. Missori, Palumbo e Fontanarosa sono profili di valore e dovrebbero restare il più a lungo possibile per completare la loro maturazione».
Capitolo a parte per Daffara, uno dei protagonisti stagionali: «Sta facendo molto, molto bene. In un ruolo dove vedo pochi profili con il suo potenziale. Credo che i tifosi stiano assistendo alla consacrazione di un talento puro». E su Tutino, altro doppio ex, il giudizio è netto: «È un top player della categoria. Ora che ha risolto i problemi fisici può tornare determinante».
La chiusura è una fotografia perfetta della Serie B: «È come la Formula Uno – conclude Lupo nell’intervista a Il Mattino di Avellino –. Il vero Gran Premio inizia nel girone di ritorno. I playoff hanno reso ogni partita imprevedibile. Adesso viene il bello».
