ESONERATO: la leggenda del Milan lascia la Nazionale | Non basta nemmeno raggiungere i playoff
Milan - fonte X - ilovepalermocalcio
Il suo sforzo è servito a poco.
Raggiungere gli obiettivi con la propria nazionale è una delle sfide più complesse nel mondo del calcio. A differenza dei club, dove l’allenatore può lavorare quotidianamente con i giocatori, in nazionale il tempo è limitato e frammentato. Le convocazioni avvengono poche volte l’anno e in brevi finestre di allenamento bisogna creare coesione, identità tattica e mentalità vincente. Ogni partita, soprattutto nelle qualificazioni o nei tornei, pesa come una finale.
Per il commissario tecnico, la difficoltà principale è trovare l’equilibrio tra le individualità e il gruppo. Deve scegliere i migliori senza farsi condizionare da nomi o pressioni esterne, ma anche saper gestire gli ego di campioni abituati a essere protagonisti nei propri club. In nazionale, non basta convocare i giocatori più forti: serve costruire una squadra compatta, capace di sacrificarsi per un obiettivo comune.
C’è poi la pressione mediatica e popolare, che amplifica ogni scelta e ogni risultato. Un pareggio può diventare una crisi, una sconfitta un fallimento nazionale. Il commissario tecnico rappresenta un intero Paese e ogni decisione — dalla tattica alle convocazioni — è sottoposta a giudizio pubblico. Gestire le aspettative diventa parte integrante del lavoro.
Il percorso verso un grande traguardo — come un Europeo o un Mondiale — è lungo e tortuoso. Basta un episodio, un infortunio o una decisione arbitrale per cambiare tutto. Riuscire a centrare gli obiettivi in questo contesto è una conquista che richiede competenza, equilibrio e una forza mentale fuori dal comune.
Svezia in crisi
La Svezia sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia recente. Dopo quattro giornate di qualificazioni, la nazionale scandinava ha raccolto soltanto un punto, segnando appena due gol e mostrando una preoccupante mancanza di idee e personalità. Le sconfitte contro Kosovo e Svizzera hanno acceso il malcontento di tifosi e media, che ora mettono seriamente in discussione la gestione del commissario tecnico Jon Dahl Tomasson.
Il tecnico danese, arrivato con il compito di rinnovare la squadra e riportare entusiasmo, non è riuscito a dare un’impronta precisa al gruppo. La nazionale appare confusa, lenta e priva di quella solidità che un tempo rappresentava il marchio di fabbrica del calcio svedese. Anche stelle come Alexander Isak e Viktor Gyökeres, protagonisti nei loro club, non sono riuscite a fare la differenza in maglia gialla, aggravando la crisi.

Il futuro incerto
In Svezia cresce il dibattito sul futuro di Tomasson: secondo indiscrezioni da Stoccolma, la federazione starebbe valutando un esonero nelle prossime ore. La fiducia nei suoi confronti è ormai ai minimi, e la probabile esclusione dal Mondiale sembra segnare la fine della sua avventura.
Curiosamente, Tomasson potrebbe ritrovarsi presto di fronte a un suo ex compagno al Milan, Gennaro Gattuso, in un eventuale playoff Italia-Svezia: un duello tra vecchi amici, oggi rivali in panchina.
