Criscitiello senza filtri, bordata a Gravina: «Per salvare di nuovo la Samp devi iniziare da ora»

Michele Criscitiello, noto conduttore televisivo e direttore di Sportitalia, è tornato a puntare il dito contro il sistema calcio italiano e in particolare contro il presidente federale Gabriele Gravina. Nel suo editoriale pubblicato su Sportitalia.it, Criscitiello definisce «uno dei più grandi scandali del calcio» ciò che è accaduto la scorsa primavera, quando — a suo dire — il Palazzo avrebbe sovrastato la decisione del campo nei playout, riscrivendo le classifiche e falsando la stagione.

Il bersaglio è Gravina

Secondo Michele Criscitiello, Gravina non ha vigilato come avrebbe dovuto: «Un presidente federale non può decidere chi deve vivere e chi deve morire», scrive senza mezzi termini. Il direttore di Sportitalia sottolinea come l’attuale guida della Figc abbia «annientato la Nazionale» e rinviato riforme fondamentali, lasciando i club italiani «tutti tecnicamente falliti». Per Criscitiello, il vero nemico dei tifosi non è chi fa domande, ma chi dentro il sistema continua a proteggere amici e colpire i presunti avversari.

Il caso Sampdoria

Nell’analisi del noto conduttore televisivo di Sportitalia torna con forza la vicenda Sampdoria. Criscitiello si chiede apertamente: «Perché Gravina non si è mai domandato di chi sia realmente la Samp?». L’editorialista denuncia l’ingresso in società di figure mai chiarite, come Joseph Tey, imprenditore con base a Singapore di cui si conosce poco o nulla. «La Figc — afferma Michele Criscitiello — non può consegnare una società così gloriosa nelle mani del primo che capita, senza trasparenza su aziende e capitali».

Un sistema malato

Il conduttore di Sportitalia punta il dito anche contro le contraddizioni della Federazione: da un lato combatte le scommesse nel calcio, dall’altro — sostiene Criscitiello — «porta in giro con il logo della Figc personaggi noti che scommettono perfino sui cani al parco». Una denuncia che, secondo l’editorialista, dimostra ancora una volta il fallimento del sistema e l’assenza di una vera linea di comando.