Escl. Larrivey: «Sudtirol-Palermo verrà decisa dagli episodi. Su Brunori, Allegri e Cellino…»
«Sudtirol-Palermo sarà una partita nella quale le due squadre si affronteranno con grande concentrazione. Per tale ragione mi aspetto un incontro tirato e con poche occasioni. A deciderla potrebbero essere i dettagli e gli episodi. Il fattore campo può avere il suo peso. Il Sudtirol infatti è chiamato a fare le differenze nelle partite davanti ai suoi tifosi». Queste le parole ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com dell’ex attaccante del Sudtirol Joaquin Larrivey in vista della sfida di domenica contro il Palermo.
Da attaccante cosa pensa di Pohjanpalo e Brunori, attaccanti che guidano l’attacco del Palermo?
«Pohjanpalo e Brunori sono due attaccanti esperti e dotati di grande qualità. Tra i migliori della categoria. Possono fare la differenza per il Palermo e a mio avviso andranno entrambi in doppia cifra».
Come giudica la sua esperienza al Sudtirol?
«Al Sudtirol ero arrivato a stagione in corso e probabilmente mi aspettavo di fare qualche partita in più. Ho capito comunque quello che doveva essere il mio ruolo anche all’interno dello spogliatoio e per questo quello al Sudtirol è stata un’esperienza molto bella dentro e fuori dal campo. Ho avuto la possibilità di lavorare in una società seria, di incontrare compagni con i quali ho stretto un bel legame, in una città meravigliosa».
Guardando alle sue ex squadre cosa pensa del Cagliari guidato quest’anno da Pisacane?
«Credo sia ancora presto per poter dare un giudizio sul lavoro di Pisacane a Cagliari. Quello per raggiungere la salvezza è sempre un percorso delicato e ricco di insidie. Sarà così anche in questa stagione».
A Cagliari ha conosciuto Allegri. Che ricordo ha di lui e cosa pensa del suo ritorno al Milan?
«Ho un grande ricordo di mister Allegri. Per me resta tra i migliori allenatori che ho avuto, sia a livello tattico che umano. Il Milan è casa sua e anche se non parte tra i favoriti, resto convinto che possa fare bene in questa stagione».
Ha lavorato alle dipendenze di due presidenti come Cellino e Guarascio. Quale è stato il suo rapporto con loro?
«Sono una persona sincera e ho sempre detto loro ciò che pensavo. Sono andato d’accordo comunque con entrambi. Con Cellino ci siamo sentiti tante volte anche dopo l’esperienza al Cagliari. Voleva portarmi a Brescia quando giocavo a Cosenza. Ho sempre rispettato il presidente Guarascio e ho provato a far crescere la squadra sotto diversi aspetti. Ho comunque un bel ricordo di entrambi e li ringrazio delle possibilità che mi hanno concesso».
Nella Nazionale italiana spicca il rendimento di Retegui. C’è chi polemizza sulla presenza degli oriundi in azzurro. Se avesse ricevuto la chiamata dall’Italia cosa avrebbe fatto?
«Retegui è un grande attaccante e per aver fatto questa scelta evidentemente si sente italiano. Molti argentini hanno discendenti italiani e nelle loro vene scorre anche sangue italiano. Non so cosa avrei fatto se fosse arrivata la chiamata della Nazionale italiana, ma certamente resto legato a quel paese che rappresenta per me un pezzo di cuore».
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