Lucarelli: «Voglio tornare in panchina. Palermo tra le squadre più attrezzate per la A»
Sono trascorsi diciotto mesi lontano dal campo e ora Cristiano Lucarelli ha voglia di tornare ad allenare. Intervistato da Sandro Lulli per il Corriere dello Sport, l’ex attaccante ha spiegato: «È il momento di tornare in panchina, altrimenti una squadra l’avrei già trovata. Aspetto una piazza solida e con un progetto importante».
Lucarelli ha condiviso l’analisi del direttore Zazzaroni sui rapporti complicati tra allenatori e società, sottolineando a Lulli sul Corriere dello Sport che «più si scende di categoria, peggio è». Nonostante il periodo di stop, ha continuato a osservare i campi di Serie B, C e D e anche le Primavere: «Ho visto molti giovani interessanti, tanti davvero di qualità».
In tema di talenti, Lucarelli ha detto di condividere la visione di Silvio Baldini, come riportato dal Corriere dello Sport: «Non servono quote, chi è bravo emerge. Rivera, Baggio, Maldini, Buffon, Mancini, Cassano, Donnarumma avevano qualcosa in più. Anch’io segnavo a raffica nella Primavera del Perugia».
Guardando alla Serie B, l’ex tecnico ha preferito non sbilanciarsi troppo prima della quinta giornata: «Le retrocesse Monza, Venezia ed Empoli sono attrezzate, ma anche Bari, Palermo, Modena e Avellino non staranno a guardare». Nel girone A della C, attenzione a «Vicenza, Brescia e Cittadella che ha un dg fenomenale come Stefano Marchetti». Nel girone B invece vede equilibrio: «Favorito l’Arezzo, insieme ad Ascoli, Campobasso, Perugia e Ravenna di Ariedo Braida. Ternana in corsa».
Con riferimento al girone C, Lucarelli ha parlato a Lulli sul Corriere dello Sport di «Una lotta vera, con squadre come Catania, Salernitana, Benevento, Trapani. Senza dimenticare Crotone, Potenza, Cerignola, Casarano e Atalanta U23».
Spazio anche ai ricordi personali: «Il Livorno è una squadra tignosa con un bravo tecnico come Formisano. Con il presidente Aldo Spinelli ho un buon rapporto, nel 2018 mi offrì la panchina ma ormai non seguiva più il club. A Livorno un giorno potrei tornare, magari come direttore generale, e lo farei con Igor Protti al mio fianco».
Infine, un passaggio su Bandecchi ai tempi di Terni: «In società si è sempre comportato bene. Gli chiesi solo di non rilasciare dichiarazioni tra la domenica e il martedì senza prima confrontarsi con me. Ci pensò qualche secondo e poi accettò».
