«La linea a cinque non mi piace, non la sento mia». Pippo Gattuso è diretto, quasi disarmante, quando spiega la sua idea tattica. Il ct dell’Italia ha scelto di ripartire da una difesa a quattro, con costruzione a tre, lasciandosi alle spalle il sistema più in voga in Serie A. Come spiega Fabio Licari sulla Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico del Milan vuole un’impronta chiara, senza compromessi. «Se provo a spiegarla ai ragazzi mi beccano subito, e poi a cinque ti abbassi troppo e non mi va».

Le alternative tattiche sono due: 4-3-3 o 4-2-3-1. «Vedremo di partita in partita», ha aggiunto Gattuso, sottolineando come il ballottaggio sia ancora aperto. In ogni caso, i punti fermi sono Donnarumma, Barella e Tonali: tre leader riconosciuti, come Pirlo, Cannavaro e Buffon ai tempi di Lippi.

Il lavoro a Coverciano, racconta Licari sulla Gazzetta dello Sport, è fatto di esercizi intensi, passaggi di prima, pressing e schemi d’attacco. Nuove metodologie si affiancano ai ricordi degli allenamenti del maestro Lippi: il campo è diviso in cinque corsie verticali, base delle idee offensive del nuovo ct.

Nel 4-3-3, davanti a Donnarumma, la linea difensiva vedrebbe Di Lorenzo e Dimarco sulle fasce, Mancini e Bastoni centrali, con Calafiori in corsa. A centrocampo Locatelli regista tra Barella e Tonali. In attacco, un centravanti (Kean o Retegui) affiancato da Politano o Orsolini a destra e Zaccagni o Raspadori a sinistra.

Il 4-2-3-1 offre più variabili: con Locatelli e Tonali davanti alla difesa e Barella trequartista “finto 10”, oppure con Barella arretrato e Raspadori o Maldini dietro la punta. C’è anche l’ipotesi estrema delle due punte: Kean largo a sinistra, Retegui o Esposito come 9. «Da oggi capiremo di più», scrive Licari sulla Gazzetta dello Sport, ma una certezza c’è già: l’Italia riparte da Gattuso e dal “suo” 4.