Per il Palermo i giorni finali di mercato sembravano destinati a scorrere senza scossoni, con al massimo qualche ritocco marginale. In realtà, come racconta Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, il direttore sportivo Carlo Osti è impegnato in almeno due operazioni di spessore, pur non toccando lo scheletro della rosa già ben definita.

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Le uscite di Magnani (prestito alla Reggiana) e di Di Francesco (cessione definitiva al Catanzaro) liberano infatti due posti nella lista “over”, uno dei quali verrà sicuramente riempito. Secondo Vannini del Corriere dello Sport, il Palermo vuole offrire a Inzaghi ulteriori alternative, soprattutto a centrocampo, dove potrebbe arrivare un giovane under di prospettiva, utile ad arricchire il reparto anche numericamente.

La programmazione societaria resta però un paletto importante. Pur con l’appoggio del City Football Group, il club deve rispettare il budget. Come evidenzia ancora il Corriere dello Sport a firma di Paolo Vannini, il monte ingaggi rimane molto alto, anche per via delle quote ancora a carico della società su giocatori ceduti come Insigne, Buttaro e lo stesso Magnani. In quest’ottica, l’addio di Di Francesco è apparso logico: l’attaccante, inizialmente inserito tra i confermati, non è stato mai utilizzato a causa di un problema muscolare e sarebbe andato in scadenza a giugno. Il contratto triennale offerto dal Catanzaro ha convinto tutti, permettendo al Palermo di alleggerirsi di un ingaggio pesante.

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Un altro tema riguarda la difesa. Se in attacco Inzaghi può contare su più soluzioni – da Brunori a Palumbo, da Gyasi a Le Douaron, senza dimenticare Segre e Vasic – dietro l’organico appare meno folto. Come riporta Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, la partenza di Magnani lascia un vuoto importante: Peda è in crescita, ma gli effettivi restano solo cinque e a dicembre Diakitè sarà impegnato in Coppa d’Africa con il Mali. Sfumata la pista Vogliacco, prende quota l’opzione Calabresi del Pisa, elemento che Inzaghi conosce molto bene.

Infine, spazio anche a una curiosità emersa durante la presentazione del nuovo portiere Jesse Joronen. L’ex Brescia e Venezia ha raccontato che, mentre faceva footing in Finlandia, vide due aquile volare sopra di lui. Tornato a casa, ricevette la telefonata del suo procuratore che gli prospettava l’approdo a Palermo, club che ha proprio l’aquila come simbolo. «Per me è stato un segnale inequivocabile», ha spiegato sorridendo.