Una rinascita che parte dal cuore. Giuseppe Pasini ha riportato il calcio a Brescia dopo il tracollo firmato Cellino, restituendo identità e speranza a una piazza storica. Lo ha fatto rifondando il club con il nome Union Brescia, il 17 luglio, data non casuale per lui: «Il 17 a me porta fortuna», racconta a La Gazzetta dello Sport. Ed è proprio il 17 agosto il giorno della sua nascita.

Presidente del colosso siderurgico Feralpi Group e di Confindustria Lombardia, Pasini ha trasferito a Brescia l’intera struttura della Feralpisalò: squadra, staff, vivaio e categoria. L’obiettivo? Chiaro: «Vogliamo essere la squadra non di una città, ma di un’intera provincia. E puntiamo alla Serie B entro tre anni».

Determinante è stato il dialogo con il Comune: «La sindaca Castelletti era preoccupata perché il Brescia stava scomparendo. Io ho dato la mia disponibilità, ma a patto di non essere solo. Sento forte il lato romantico di questo progetto. Il calcio non è solo un’azienda, è una passione popolare. Appartiene alla gente. Non rispondo solo ad azionisti e dipendenti, ma a una comunità di un milione e 300 mila persone. Questo è il Brescia di tutti i bresciani».

Anche i tifosi hanno risposto con entusiasmo: la campagna abbonamenti ha superato quota 2.300 e la Curva Nord ha sposato il progetto. «Si è risvegliato l’orgoglio di una piazza che ha visto fare grandi cose a Bergamo e non si sente affatto inferiore». E aggiunge: «Lo stadio sarà all’insegna dell’inclusività, con un pitch box riservato alle persone con disabilità».

Pasini ripercorre anche la sua storia nel calcio: «Ero uno sciatore da ragazzo. Poi mio padre si ammalò e mi dedicai all’azienda di famiglia. Lui aveva preso la squadra del paese a Lonato, io ho proseguito. Con la Feralpisalò siamo arrivati in B, ma ho capito che Salò non aveva la forza per reggere. A Brescia il fattore ambientale farà la differenza: in trasferta sarà spesso come giocare in casa».

Al Rigamonti arriverà una rosa rinforzata, con profili da Serie B come Vido. «Dai nuovi mi aspetto il salto di qualità, ma prima di tutto devono sposare i valori di un gruppo unito e serio».

Sul fronte sportivo, Pasini non si nasconde: «Il Vicenza è tra i favoriti, e vedo in pole anche il Cittadella, abituato alla B. Ma sarà dura anche con Lumezzane e Ospitaletto. Noi siamo pronti, con entusiasmo».

Infine, un accenno ai rapporti istituzionali: «Ringrazio i presidenti di Palermo e Südtirol, Mirri e Comper, che mi hanno telefonato per congratularsi. Un gesto che ho molto apprezzato».