Escl. Jacobelli: «Palermo? Continuare a contestare sarebbe autolesionistico»
“All’inizio della stagione si pensava che il Palermo fosse una candidata alla promozione diretta. Per tali ragioni capisco le critiche dei tifosi manifestate durante la partita contro il Frosinone. La storia del campionato di Serie B però dimostra che una squadra, per quanto possa essere blasonata, non è detto che possa centrare la promozione senza soffrire. Basti guardare, ad esempio, a quanto avvenuto alla Sampdoria in questa stagione. A mio avviso, critiche e giudizi su quanto fatto dal Palermo vanno rinviati al verdetto dei play-off maturato. I tifosi rosanero sono noti per la loro capacità di supportare e stringersi attorno alla propria squadra. Adesso troverei una grave forma di autolesionismo non sostenere la squadra”. Queste le riflessioni ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com del noto giornalista sportivo ed ex direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli.
Crede che il Palermo, nonostante la cifra tecnica, possa partire indietro rispetto a squadre del calibro di Spezia e Cremonese?
«È giusto precisare intanto che i play-off sono un altro campionato. Detto questo, Spezia, Cremonese e Juve Stabia, ad esempio, partono avvantaggiate, se non altro per ciò che ha detto il campionato. Come specificato però, in questo mini torneo si azzera tutto e anche l’andamento da montagne russe del Palermo può essere lasciato alle spalle».
Il pubblico ha dimostrato ancora una volta di non gradire Dionisi. Lui ha risposto con una battuta all’immagine esposta in curva. L’ironia può essere il mezzo meno idoneo considerata la pazienza finita della tifoseria?
«Mi auguro di no, e anche le parole del direttore Osti sono orientate al buon senso. È infatti chiaro che se una squadra non avverte il supporto della tifoseria, il proprio cammino può complicarsi in maniera sensibile. Il City Group è sbarcato in Sicilia conscio della tradizione del Palermo e della sua tifoseria, e ha dimostrato anche attraverso la creazione di infrastrutture importanti di avere un progetto serio. Il sostegno del pubblico ha il suo peso e in questo momento Dionisi e l’intera squadra ne hanno bisogno. A fine stagione poi la società farà le sue valutazioni. Sarebbe un peccato buttare a mare un cammino che comunque ha visto il Palermo qualificarsi ai play-off».
Dovesse arrivare la promozione, basterebbe a ricucire un rapporto così incrinato?
«In questo momento parlare di futuro è prematuro. Ogni scelta è inevitabilmente legata all’esito del play-off. Il calcio però insegna che risultati eclatanti possono cambiare le prospettive di una situazione critica. Allo stato attuale però l’appuntamento più importante per i rosanero è quello con i play-off».
Lo scarso interventismo e la decentralizzazione dei poteri può essere uno dei punti di debolezza nelle gestioni da parte dei grandi gruppi?
«La struttura del City Group è tale da seguire in tempo reale e con costanza le vicende di ogni squadra appartenente alla sua galassia. È chiaro che questo gruppo punti al ritorno nella massima serie, conscio della differenza tra un campionato di B e uno di A in una piazza calorosa come quella palermitana. Alla fine è sempre il campo a parlare, ma a mio avviso il City Group sta facendo di tutto e di più per raggiungere il suo obiettivo».
