Il prossimo mercato estivo della Serie A non chiuderà prima dell’inizio del campionato, come inizialmente auspicato dalla Lega. A confermarlo è stato il presidente di Lega, Ezio Simonelli, che ha spiegato come l’accordo tra i principali campionati europei non sia stato raggiunto.

«Noi e l’Inghilterra avevamo una certa idea, ma serve l’accordo di tutti i grandi campionati e la Spagna non vuole chiudere prima del 31 agosto» ha dichiarato Simonelli a margine dell’assemblea di Lega, come riportato da Tuttosport. Dunque, anche la prossima stagione seguirà la consuetudine degli ultimi anni, con il mercato aperto fino all’ultimo giorno di agosto e la Serie A che prenderà il via il 23-24 agosto.

Ma non sarà solo la massima serie a mantenere aperto il mercato fino al 31 agosto. Anche Serie B e Serie C hanno deciso di allinearsi, evitando la chiusura anticipata della sessione estiva. Una scelta dettata dalla volontà di garantire uniformità tra le diverse categorie professionistiche italiane e favorire le strategie di mercato dei club, che potranno operare in parallelo fino alla fine del mese.

Riforme in cantiere e nuove commissioni
Una delle novità annunciate riguarda la creazione di nuove commissioni che affronteranno i temi più rilevanti, oltre a quelle già esistenti sui diritti TV e il marketing. L’obiettivo è coinvolgere tutti i club nel processo di riforma che la FIGC intende portare avanti, anche alla luce del plebiscito che ha riconfermato la fiducia a Gabriele Gravina, ufficialmente ricandidato al comitato esecutivo UEFA (elezioni il prossimo 3 aprile a Belgrado).

La Lega Serie A sperava di poter tornare a ricoprire la vicepresidenza vicaria in FIGC, ma la posizione resterà affidata ai cosiddetti “grandi elettori”, ovvero Serie D e AIC. «Rispettando tutti, crediamo che ci andrebbe riconosciuto un ruolo di leadership» ha sottolineato Simonelli.

Decreto crescita e il gap con la Premier League
Tra i temi affrontati anche il discusso Decreto Crescita, che aveva permesso ai club italiani di essere più competitivi sul mercato internazionale. Tuttavia, con l’abolizione dei vantaggi fiscali, il divario con la Premier League si è ulteriormente allargato.

«Il gap con la Premier è incolmabile, ma il Decreto Crescita ci aiutava a essere competitivi a livello internazionale» ha spiegato Simonelli. Sul tema infrastrutture, il presidente ha espresso fiducia verso l’attuale governo: «Mi fido di Abodi, che abbiamo incontrato assieme a Piantedosi il 12 febbraio e che vedremo nuovamente. Mi auguro che entro fine mese venga nominato il commissario unico per gli stadi».

VAR e l’ipotesi delle chiamate per gli allenatori
Un altro argomento al centro del dibattito riguarda il VAR e le sue possibili modifiche. Simonelli ha rilanciato l’idea di introdurre una sorta di “challenge”, come avviene nel tennis, dando agli allenatori la possibilità di richiedere la revisione di alcune decisioni arbitrali.

«Ne ho parlato a titolo personale, da appassionato di tennis. Mi piacerebbe, ma discuteremo con l’AIA per capire cosa si può migliorare» ha affermato Simonelli, aprendo così a un possibile cambiamento che potrebbe aumentare la trasparenza e ridurre le polemiche.

L’introduzione di una linea comune sull’utilizzo del VAR e l’eliminazione dei cosiddetti “rigorini” sono alcune delle proposte che la Lega Serie A porterà all’IFAB, l’organo internazionale responsabile delle regole del gioco.

Un mercato allineato e un calcio che guarda al futuro
La scelta di lasciare il mercato aperto fino al 31 agosto anche per Serie B e Serie C permetterà una maggiore flessibilità ai club e manterrà omogenee le tempistiche tra le varie categorie professionistiche.

La prossima stagione prenderà il via con alcune certezze, come il mercato aperto fino alla fine di agosto e l’avvio del campionato a fine mese, ma saranno anche mesi decisivi per definire le riforme strutturali del sistema calcio italiano, tra diritti TV, infrastrutture e possibili modifiche regolamentari.

L’obiettivo della Lega è chiaro: mantenere la competitività del calcio italiano sul piano europeo e modernizzare un sistema che ha bisogno di maggiore coesione e innovazione. Ma per farlo servirà una strategia condivisa tra tutti gli attori coinvolti.