«Non è che riesci a procurarmi un biglietto per il City? Anche a pagamento, non preoccuparti». La frase rimbalza tra le chat dei tifosi rosanero ed è diventata il simbolo di un entusiasmo che da anni non si respirava in città. Massimo Norrito, dalle colonne de la Repubblica Palermo, lo definisce un «personalissimo termometro» della febbre da Palermo‑Manchester City che ha travolto il capoluogo.

Un entusiasmo che, secondo Norrito, non si vedeva dai tempi dei “pienoni con Zamparini” o delle finali playoff dell’era Mirri. Sabato il Barbera sarà sold out, un evento straordinario che unisce la voglia di vedere da vicino i campioni della squadra madre del City Group e la rinnovata fiducia nei confronti del Palermo.

«Il City è come quel grande cantante del quale senti la musica solo in radio e che invece, per una volta, potrai vedere e ascoltare dal vivo», scrive ancora Norrito su la Repubblica. Ma l’elemento più interessante non è solo l’avversario blasonato: è la reazione del popolo rosanero, che sembra aver voltato pagina dopo le contestazioni e i fischi di fine stagione.

«Palermo ha deciso di dare un’altra opportunità al Palermo», sottolinea l’autore, spiegando che il pubblico ha sposato la causa ancora prima di conoscere il finale, affascinato dal trailer di una stagione che non è ancora cominciata. Merito del nuovo corso tecnico, con Dionisi ormai alle spalle e Inzaghi accolto come un “messia”, e di una campagna acquisti “spettacolare” condotta da Carlo Osti.

Ma non solo: secondo la Repubblica Palermo, anche l’immagine del club è cambiata. I selfie, gli autografi durante il ritiro e il lavoro creativo dell’ufficio comunicazione hanno reso il Palermo «più simpatico», più vicino alla gente. «Il risultato è sotto gli occhi di tutti», osserva Norrito.

Adesso, però, arriva la sfida più difficile: mantenere l’entusiasmo, canalizzare la pressione in energia positiva e dimostrare che Palermo non è un fardello, ma un trampolino. «I rosa questa arma l’hanno nuovamente a disposizione. Ne facciano buon uso per una stagione che tutti auspicano vincente», conclude la Repubblica Palermo.