Gazzetta dello Sport: “Il Pisa prepara la svolta. Via Gilardino, c’è Ancelotti per la panchina”

Alberto Gilardino (LaPresse) Ilovepalermocalcio

La panchina di Alberto Gilardino traballa sempre di più. Il gol di Stefano Moreo in extremis ha evitato al Pisa l’ennesima sconfitta e, soprattutto, l’esonero immediato del tecnico, ma la sensazione è che la decisione sia stata solo rinviata. Lo racconta Nicola Binda sulle pagine della Gazzetta dello Sport, spiegando come un nuovo ko potrebbe risultare fatale al campione del mondo 2006.

Il calendario non aiuta: la prossima sfida sarà contro la Juventus all’Arena e le probabilità di una svolta forzata aumentano sensibilmente. Per questo il Pisa si è già mosso, lavorando sotto traccia a una possibile successione. L’idea è di quelle che fanno rumore: far debuttare in Italia Davide Ancelotti, figlio di Carlo, reduce dalla prima esperienza da capo allenatore al Botafogo. Una suggestione che la Gazzetta dello Sport, con la firma di Nicola Binda, definisce originale e tutt’altro che casuale.

A Gilardino vengono imputati soprattutto i risultati. La squadra non è stata rafforzata in modo significativo rispetto alla scorsa Serie B, ma il bilancio resta magro: un solo successo, quello interno contro la Cremonese, penultimo posto in classifica e zona salvezza distante tre punti. Numeri che pesano, anche se – come sottolinea ancora Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport – forse il Pisa non avrebbe potuto fare molto di più con questo organico. Il mercato di gennaio è visto come un possibile correttivo, ma il cambio di allenatore resta un’opzione concreta.

I profili classici di tecnici liberi sono stati valutati, senza però convincere fino in fondo la proprietà. Diverso l’impatto dell’ipotesi Ancelotti jr., nome di peso cresciuto all’ombra di uno dei tecnici più vincenti della storia e ora deciso a costruirsi una carriera autonoma. Un’opportunità che, secondo la Gazzetta dello Sport nell’analisi di Nicola Binda, ha acceso l’interesse del club toscano.

La carriera di Davide Ancelotti è stata breve da calciatore (Borgomanero in Serie D), poi interamente dedicata alla panchina accanto al padre. Dal PSG al Real Madrid, passando per Bayern Monaco, Napoli ed Everton, fino al ritorno a Madrid, sempre in contesti di altissimo livello e con una bacheca piena di trofei. Poi la separazione professionale: dopo una breve parentesi ancora accanto a Carlo nella prima partita del Brasile, l’occasione Botafogo.

In Brasile, Ancelotti jr. ha chiuso al sesto posto in campionato, conquistando la qualificazione alla fase preliminare di Coppa Libertadores, prima dell’esonero arrivato la scorsa settimana. Una decisione accettata con stile, forse anche perché l’ipotesi Pisa stava già prendendo forma, come evidenzia Nicola Binda sulle colonne della Gazzetta dello Sport.

C’è anche una coincidenza che fa riflettere. Trent’anni fa Carlo Ancelotti debuttava in panchina con la Reggiana, a 36 anni. Dopo un avvio disastroso, ultimo posto dopo sette giornate, riuscì a risalire fino a una storica promozione in Serie A. È proprio questo che il Pisa potrebbe chiedere oggi a Davide: non vincere, ma restare in categoria, consolidando una salvezza che, dopo 34 anni di attesa, avrebbe il sapore di un’altra promozione. Davide Ancelotti sulle orme di papà Carlo. Con una storia tutta da scrivere.