Pastore: «Il Palermo quest’anno è come il Sassuolo, la squadra più forte»

La rivelazione di Giuseppe Pastore - ILovePalermoCalcio.com (Foto X)

Giuseppe Pastore, opinionista calcistico, è intervenuto come ospite nella prima puntata della seconda stagione di Espresso Cadetto, analizzando l’avvio della Serie B 2024/25.

L’analisi parte dal Palermo, considerato da Pastore come la squadra da battere: «Penso che quest’anno ci sia un Sassuolo che gioca più a sud di Reggio Emilia, e parlo del Palermo. Tutti abbiamo avuto lo stesso pensiero quando a giugno e luglio è stata allestita una squadra seria. Il gol a Bolzano dopo 80 secondi, su schema da calcio piazzato, è stata un’azione di grande pragmatismo. È la squadra più forte, con una rosa profonda e alternative tali da garantire continuità per le 38 giornate. Immagino un Palermo in fuga».

Oltre ai rosanero, Pastore individua altre realtà pronte a recitare un ruolo di primo piano: «Il livello tra la seconda e la quinta posizione mi sembra alto, più della scorsa stagione. Ci sarà anche qualche sorpresa. Per tradizione e storia l’Empoli conosce bene questo campionato, ma non mi sembra da promozione diretta. Il Monza lo guardo con un asterisco: le situazioni societarie pesano e non mi sembra pronto per tornare subito in A. Il Venezia invece può duellare con il Palermo: Stroppa e Inzaghi, con due squadre solide, possono fare un bel percorso. Lo Spezia dovrà ritrovare equilibrio dopo aver perso il bomber dello scorso campionato».

Tra le possibili outsider, Pastore vede il Cesena: «L’anno scorso si è già mangiato i playoff, perché poteva ambire al grande salto. Ha un allenatore bravissimo e una squadra più esperta. L’ambiente è positivo e la vittoria di Genova è stata la conferma. Shpendi potrebbe essere pronto per il salto di qualità».

C’è spazio anche per un’analisi sul Bari, partito con difficoltà: «Il calendario è stato severo, mi aspettavo più di un punto. La squadra è buona, ma ci vuole tempo: Caserta non è uno sprovveduto e sono sicuro che la classifica migliorerà entro 5-6 giornate. L’obiettivo restano i playoff».

Infine, uno sguardo alla Serie A e ai ricordi personali: «Il livello della A è un po’ sceso, il Sassuolo mi sembra spento, il Pisa rischia. Il più bel campionato di B? Ricordo con emozione il 1996/97, quando il Bari tornò in A, e soprattutto il 2007 con le promozioni di Juve, Napoli e Genoa. La Serie B è sempre stata molto emozionante: è un calcio più attinente alla realtà, con giocatori italiani, e la guardo sempre molto volentieri».