NIENTE GIOCATORI IN EUROPA: clausola dal Sud America per “Bloccare” i trasferimenti
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Quando è troppo, è troppo. Ed ecco che sono arrivati i provvedimenti.
Negli ultimi decenni, il calcio sudamericano ha visto un costante flusso di giovani talenti diretti verso l’Europa. Brasile, Argentina, Uruguay e altre nazioni della regione producono ogni anno calciatori di altissimo livello, spesso considerati indispensabili per i club europei alla ricerca di creatività, tecnica e dinamismo. Questa migrazione ha trasformato i campionati europei, rendendoli più competitivi e spettacolari.
Molti giocatori lasciano il Sud America spinti da motivazioni economiche e professionali. Contratti più remunerativi, infrastrutture migliori e maggiore visibilità internazionale sono fattori decisivi. Per le famiglie dei calciatori, trasferirsi in Europa rappresenta spesso un’opportunità unica per migliorare la propria condizione economica e garantire un futuro più sicuro ai propri cari.
La fuoriuscita dei talenti ha però conseguenze sui campionati locali, che perdono alcuni dei loro migliori elementi. Club storici come Boca Juniors, River Plate o Flamengo devono continuamente investire in vivaio e scouting per sostituire i partenti, creando un ciclo continuo di formazione e cessione dei giovani più promettenti.
Per i calciatori, il trasferimento in Europa comporta sfide importanti: adattamento culturale, lingua e pressione mediatica elevata. Tuttavia, le opportunità di crescita tecnica e di carriera sono enormi. La migrazione sudamericana continua a essere un fenomeno centrale nel calcio globale, capace di plasmare generazioni di campioni.
Mastantuono, il trasferimento record
Franco Mastantuono è diventato la scorsa estate il trasferimento più costoso nella storia della Liga Argentina. Il Real Madrid ha esercitato la clausola rescissoria da 45 milioni di euro per assicurarselo, superando i 32 milioni pagati dal Benfica al River Plate per Enzo Fernandez, oggi al Chelsea. Stefano Di Carlo, membro del consiglio d’amministrazione del club argentino, ha commentato: “Avremmo voluto tenerlo, ma il Real ha esercitato la clausola. Così funziona il calcio”.
La cessione di Mastantuono ha evidenziato le difficoltà dei club sudamericani nel trattenere i propri talenti durante il mercato europeo, spesso coincidente con momenti chiave della stagione locale. “Il mercato europeo smonta le squadre sudamericane mentre loro si rinforzano per affrontare tutte le competizioni”, ha aggiunto Di Carlo, sottolineando la disparità di tempistiche e risorse.

La strategia per proteggere i talenti
Per evitare simili situazioni in futuro, il River Plate ha adottato una nuova strategia. Il club ha rinnovato il contratto a Juan Bautista Dadin fino al 2028, fissando la clausola più alta nella storia del calcio argentino: 100 milioni di dollari.
Secondo Di Carlo, questo modello verrà applicato a tutti i giocatori acquistati o rinnovati dopo l’addio di Mastantuono. “L’obiettivo è rompere la unilateralità delle rescissioni: con una clausola così alta, chi vuole il giocatore deve sedersi e negoziare con noi”, ha spiegato, proteggendo il futuro dei talenti e la competitività del club.
