Lotito attacca tutto e tutti: «Calcio moralizzatore, servono valori e un piano Marshall per gli stadi»

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Lotito fonte LaPresse - Ilovepalermocalcio.com

ROMA – Non si ferma la lunga battaglia di Claudio Lotito per un calcio “didascalico e moralizzatore”. Lo ha ribadito ancora una volta – con toni accesi e senza mezzi termini – durante gli stati generali dello sport di Forza Italia, dove ha toccato tutti i suoi temi chiave: valori cristiani, lotta alle seconde squadre, Figc, riforme e stadi. A raccontarlo in dettaglio è Giorgio Marota sul Corriere dello Sport.
La crociata di Lotito tra valori e sostenibilità

Nel suo intervento, il presidente della Lazio e senatore forzista ha difeso la propria visione di uno sport ispirato a principi etici. Ha ricordato di aver voluto una chiesa nel centro sportivo perché «i giovani devono crescere con i valori cristiani», e ha rivendicato di aver trasformato la Lazio, che «aveva 550 milioni di debiti», in «una delle società più patrimonializzate d’Italia».
Attacchi alla Figc e alle seconde squadre

Non sono mancate le stoccate, in particolare all’ex alleato Gravina: «Sono dovuto uscire dalla Figc perché qualsiasi proposta veniva bocciata. La Bulgaria, in confronto, era niente». Secondo quanto riportato da Giorgio Marota sul Corriere dello Sport, Lotito ha anche bocciato il sistema delle seconde squadre: «Non servono a nulla. Le seconde proprietà invece sì, ma le hanno vietate…».
Stoccate anche in Parlamento

Il suo affondo ha raggiunto anche i colleghi di maggioranza. Ha chiesto al vicepremier Tajani «un dossier serio», criticando le recenti linee guida proposte dalla 7ª commissione del Senato: «Quelle che mi sono arrivate erano proposte inconsistenti. Qui serve il bisturi». Quando il deputato Paolo Barelli ha provato a smorzare con una battuta («Dai Claudio, voliamo alto»), Lotito ha replicato ironicamente: «Sì, come l’aquila!».

Stadi, plastici e polemiche social

Poi l’ennesima frecciatina: «Mi chiedono perché non ho fatto il plastico del nuovo stadio. Ma io i soldi non li butto!». Sull’urgenza infrastrutturale, ha detto chiaro: «Serve un piano Marshall per gli stadi. Oggi in Italia ogni comune mette lacci e lacciuoli: così non si può andare avanti».

Infine, ha accennato al caso della presunta telefonata “infuocata” finita sui social, dove attaccava alcuni giocatori. Mostrando il cellulare, ha detto con tono ironico: «Me l’hanno clonato!».