Juve sotto choc: “Non si presenta mai agli allenamenti” | Fuori rosa per problemi familiari
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Un fatto grave che andrà giustificato.
Un’assenza che fa rumore. Quando un calciatore decide di non presentarsi agli allenamenti senza un valido motivo o senza preavviso alla società, si rompe uno degli equilibri fondamentali del gruppo: il rispetto delle regole. Il gesto può nascere da motivazioni personali, attriti con l’allenatore, malcontento per il poco spazio in squadra o persino come forma di protesta verso la società, ad esempio per questioni contrattuali o promesse non mantenute.
Dietro una scelta simile spesso si nasconde un disagio profondo. Il calciatore può sentirsi emarginato, deluso o tradito, ma l’assenza ingiustificata resta un atto grave agli occhi del club e dei compagni. Nel calcio professionistico, la disciplina è parte integrante del lavoro: saltare un allenamento equivale a mancare un giorno di lavoro, con conseguenze immediate.
Le sanzioni, infatti, sono previste dai regolamenti interni e dal contratto. Il giocatore può ricevere multe salate, sospensioni dagli allenamenti con la prima squadra o, nei casi più gravi, la messa fuori rosa. Se il comportamento si ripete, la società può anche aprire un procedimento disciplinare e chiedere la risoluzione del contratto per giusta causa.
Ma oltre all’aspetto economico e contrattuale, il danno più grande è d’immagine. Un professionista che non rispetta il gruppo e il proprio impegno perde credibilità nel mondo del calcio: allenatori e dirigenti difficilmente si fidano di chi mostra scarso senso di responsabilità. Tornare a riconquistare la fiducia, dopo un gesto del genere, è spesso la parte più difficile della partita.
Addio improvviso ai Pumas
Aaron Ramsey, ex centrocampista della Juventus, ha deciso di risolvere a sorpresa il contratto che lo legava ai messicani del Pumas. Alla base della scelta, un motivo personale drammatico: la scomparsa della sua cagnolina Halo. Il beagle di dieci anni, lasciato in un ranch per cani a San Miguel de Allende, è sparito il 13 ottobre. Da quel giorno, la vita del gallese e della sua famiglia è stata sconvolta.
Ramsey aveva lanciato un appello su Instagram promettendo una ricompensa di 17 mila euro a chi avesse ritrovato l’animale. Nei giorni successivi aveva pubblicato una foto commovente insieme a Halo, accompagnata da parole piene di dolore: “Cosa darei per stringerti un’ultima volta.” L’ex Juve, profondamente scosso, ha smesso di allenarsi per oltre due settimane, denunciando pubblicamente negligenze e mancanza di trasparenza da parte del ranch.

La moglie accusa: “Halo è stata rapita”
Anche la moglie Colleen e i tre figli — Sonny, Tomas e Teddy — hanno partecipato alla ricerca, lanciando appelli sui social. Colleen ha espresso il timore che Halo sia stata rapita, invitando i residenti della zona a condividere le immagini del cane.
Ramsey, che aveva un contratto con i Pumas fino al 2026, ha chiesto e ottenuto la rescissione per “motivi familiari”. Subito dopo ha lasciato il Messico per fare ritorno in Galles, deciso a stare vicino ai suoi cari e a non arrendersi nella ricerca della sua amata Halo.
