Escl. Nestorovski: «Palermo sarà sempre favorito sul Frosinone. Con il Var nel 2018…»

«Quello di quest’anno mi sembra un Palermo forte che vuole vincere il campionato, dopo le delusioni delle precedenti stagioni. È stato ingaggiato un allenatore vincente che conosce la categoria e contro la Reggiana si è già vista una squadra a sua immagine e somiglianza. Emblematica è stata la reazione dopo il gol subito, un aspetto che è mancato al Palermo nelle precedenti gestioni. Sono sulla buona strada e penso che quest’anno possa finalmente esserci il salto di categoria».

Queste le parole ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com dell’ex capitano del Palermo Ilija Nestorovski, in vista della sfida di campionato al “Renzo Barbera” tra Palermo e Frosinone.

Quale ricordo le affiora alla mente se le dico Palermo-Frosinone?
«Ho il ricordo bellissimo della finale play-off di andata con lo stadio pieno e la grande rimonta dopo il clamoroso gol subito con un tiro dalla grande distanza. Purtroppo poi si verificarono gli episodi del ritorno, con un andamento della partita che verrebbe totalmente ribaltato oggi grazie all’utilizzo del Var. Se ci fosse stato regolarmente concesso il rigore per il fallo su Coronado le cose sarebbero andate in maniera totalmente diversa».

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Il Palermo vanta la coppia Brunori-Pohjanpalo. Dei due chi ritiene imprescindibile per i rosanero?
«Ritengo entrambi. Brunori è il capitano e senza di lui il Palermo va in difficoltà, come dimostrato l’anno scorso quando inizialmente non partiva titolare. Conosce la piazza e rappresenta un punto di riferimento per il club e i suoi tifosi. Pohjanpalo dal canto suo è un grandissimo giocatore e con la sua fisicità in Serie B riesce sempre a fare la differenza».

Con quale dei due attaccanti si troverebbe meglio?
«Con entrambi perché è facile trovarsi bene con chi sa giocare a calcio».

Lei arrivò a Palermo dopo l’addio di Gilardino. Ci fu della diffidenza attorno al suo approdo in rosanero e qualcuno sostenne che questo avvenne solo per via degli ottimi rapporti tra il suo agente Curkovic e l’allora patron Zamparini. Queste voci le diedero fastidio?
«Ho lasciato parlare il campo. Al primo anno sono subito andato in doppia cifra, ripetendomi poi nelle altre stagioni. Il mio modo di affrontare le partite dando tutto me stesso per la maglia mi ha permesso di conquistare la stima della tifoseria. Quest’ultimo aspetto mi è stato confermato anche dagli applausi ricevuti quando sono tornato al Barbera con la maglia dell’Ascoli. Sono felice di aver indossato la maglia rosanero e di aver guidato la squadra da capitano. Il resto sono chiacchiere da bar».

Nell’estate del 2023, prima del suo approdo ad Ascoli, ci fu realmente la possibilità di un suo ritorno in rosanero?
«In realtà ancora prima dell’estate questo avvenne, ovvero nel mercato di gennaio quando ancora ero all’Udinese. Ci fu una chiacchierata con la società, ma le cose non andarono a buon fine. Mi dispiace perché tornare a Palermo, che per me rappresenta casa, sarebbe stato bellissimo. Adesso tifo per loro e spero che tornino dove meritano».

Crede che il suo connazionale Elmas tornerà al Napoli entro la fine di questo mercato?
«Mi auguro che torni a Napoli soprattutto perché ha dimostrato di trovarsi meglio nella Serie A italiana rispetto alla Bundesliga. Penso che tornare a Napoli, dove ha già vinto uno scudetto, per lui sarebbe bellissimo. Glielo auguro».

Quest’anno ha compiuto trentacinque anni. L’Italia è un capitolo chiuso dal punto di vista calcistico o potrebbe tornare?
«Non mi sento di dire che l’Italia sia un capitolo chiuso dal punto di vista calcistico. Dove sono adesso sto bene anche perché mi trovo vicino alla mia famiglia, che per me è la cosa più importante. Se dovesse venir fuori una buona offerta vicino a Udine, dove abitiamo, potrei anche tenerla in considerazione».

Cosa farà dopo il ritiro dal calcio giocato?
«Resterò sicuramente nel mondo del calcio. Ho già preso il patentino UEFA B, ma studierò anche da direttore sportivo e agente. Voglio avere le carte in regola per poter intraprendere una di queste tre strade. Vedremo come andranno le cose, al momento mi sento ancora un calciatore».

Nella sua vita calcistica italiana ha ricevuto anche lei messaggi e richieste legate al gioco del fantacalcio?
«Assolutamente sì. Pensate, anche questa estate al mare un ragazzo mi è venuto incontro e mi ha ringraziato per avergli permesso di vincere il fantacalcio nel 2017. In Italia la gente vive per questo gioco. Io all’inizio, quando ricevevo certi messaggi legati al fantacalcio, non capivo; poi, quando ho iniziato a parlare bene l’italiano, i miei compagni di squadra mi hanno spiegato come funzionasse. Questo forte attaccamento lo vedo in termini positivi, perché rappresenta un modo di dimostrare il proprio amore per il gioco del calcio».