Corriere dello Sport: “Scommesse e stadi, il sì del governo”

Come riportato da Giorgio Marota sul Corriere dello Sport, il rapporto tra calcio e politica ha vissuto momenti di forte tensione, toccando il suo apice nell’ottobre 2023 con il caso scommesse che portò la polizia a Coverciano. In quell’occasione, la Lega e Fratelli d’Italia chiesero apertamente le dimissioni di Gravina, con l’intento dichiarato di riformare il calcio. Oggi, però, la stessa maggioranza parlamentare ha compiuto un passo decisivo in direzione opposta, approvando nella settima commissione del Senato le linee guida che orienteranno l’agenda del governo sul tema. L’iniziativa, fortemente sostenuta dal ministro per lo Sport Andrea Abodi, è stata presentata in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato lo stesso Abodi e il vicepremier Matteo Salvini, segno di una chiara unità d’intenti.

Da qui a breve, come sottolineato da Marota sul Corriere dello Sport, Palazzo Chigi dovrebbe raccogliere tutti gli spunti emersi e trasformarli in un vero e proprio “Decreto Calcio”.

Scommesse e nuovo finanziamento per gli stadi
Uno dei punti chiave del piano riguarda la modifica dell’articolo 9 del “decreto dignità” del 2018, che attualmente vieta la pubblicità sul gioco d’azzardo. La norma, voluta dall’ex ministro Di Maio per contrastare la ludopatia, non ha però impedito la crescita esponenziale del mercato illegale, stimato oggi in un volume d’affari di circa 25 miliardi di euro, più del doppio rispetto al periodo pre-pandemia. Un fenomeno che priva lo Stato di miliardi di euro di entrate e che, secondo le stime, alimenta la criminalità organizzata attraverso il riciclaggio di denaro.

Nel nuovo pacchetto di misure, evidenziato da Giorgio Marota sul Corriere dello Sport, è prevista anche la destinazione dell’1% dei proventi del betting per finanziare un fondo destinato alla costruzione di nuovi stadi, al calcio femminile e ai settori giovanili, oltre a sostenere progetti sociali per il contrasto alle devianze. «Ripristinare la pubblicità determina un discrimine tra gioco legale e illegale», ha dichiarato il ministro Abodi, che ha anche respinto le critiche arrivate da esponenti di Pd e Movimento 5 Stelle: «Mi indigna sentirmi dire che sono asservito a logiche di interessi terzi, perché a me interessa solo il bene comune».

Verso la riforma degli stadi e dei diritti tv
Tra le linee guida presentate, il governo si impegna a modernizzare gli impianti e ad accelerare i tempi per Euro 2032 con la creazione di una cabina di regia e la nomina di un commissario dedicato. Inoltre, si prevede la modifica della legge Melandri per arginare la crisi della vendita dei diritti tv, l’introduzione di sgravi fiscali, il rafforzamento delle norme contro la pirateria e una riforma della giustizia sportiva.

«Sono cose che si dicono da tanti anni, ma che il mondo del calcio non ha mai saputo realizzare», ha sottolineato il senatore Paolo Marcheschi (FdI), promotore dell’iniziativa. «È una svolta e i tempi saranno brevissimi», ha garantito Abodi, evidenziando come «la priorità sarà la questione stadi».

Un tema caro anche a Salvini, che ha ribadito: «Sburocratizzare è nostro dovere, ma non dipende solo dal governo. A Milano si sono persi 5 anni per tornare alla proposta iniziale dei club, cioè il nuovo San Siro accanto al vecchio».

Il problema della modernizzazione degli stadi in Italia resta un nodo complesso: nonostante l’esistenza di una legge ad hoc, questa viene puntualmente disapplicata. L’età media degli impianti nel nostro Paese è di 68 anni, a fronte dei 38 della Germania e dei 35 dell’Inghilterra.

Infine, Salvini ha chiuso la porta alla reintroduzione di agevolazioni fiscali per i calciatori stranieri, affermando: «Ci sono troppi stranieri e troppo scarsi. Invece di chiedere sconti per prendere i bidoni, i club dovrebbero imparare dalla Liga e investire nei vivai. Poi non possiamo lamentarci se la Nazionale va male».

Le riforme previste dal governo, dunque, potrebbero segnare un cambio di rotta per il calcio italiano, come evidenziato da Giorgio Marota nel Corriere dello Sport.