Caos nella Capitale: “Hanno vinto la coppa di Topolino” | L’ex leggenda distrugge il club
Stadio Olimpico - ilovepalermocalcio
La rivalità tra Roma e Lazio è tra le più accese.
La rivalità tra Roma e Lazio è una delle più accese e longeve del calcio italiano. Nata negli anni Trenta, ha radici profonde non solo sportive ma anche sociali e culturali. Il derby della Capitale rappresenta molto più di una partita: è il confronto tra due identità cittadine, due modi diversi di vivere la passione calcistica, che si intrecciano con il tessuto sociale della città.
Allo Stadio Olimpico l’atmosfera diventa unica: coreografie spettacolari, cori incessanti e un’energia che travolge chiunque sia presente. Il derby romano è spesso segnato da tensione e alta intensità agonistica, con episodi che rimangono impressi nella memoria collettiva, siano essi gol decisivi, vittorie storiche o gesti simbolici. Ogni sfida scrive un nuovo capitolo della storia della città.
Le differenze tra i due club alimentano ulteriormente il mito della rivalità. La Roma, nata nel 1927 dalla fusione di più società capitoline, si è sempre identificata con il cuore popolare della città, mentre la Lazio, fondata nel 1900, vanta una tradizione più antica e una tifoseria che rivendica un’identità distinta. Queste contrapposizioni si riflettono non solo sul campo, ma anche nel vissuto quotidiano dei tifosi.
Negli ultimi decenni il derby ha avuto un peso variabile nelle stagioni delle due squadre, ma resta un appuntamento immancabile e carico di significato. Vincere significa affermare la propria supremazia cittadina, indipendentemente dalla classifica o dagli obiettivi stagionali. Per i tifosi, nessun risultato può sostituire la gioia di battere i rivali: è il trionfo che dà senso a un’intera annata.
Esordio amaro
Non solo a Roma il derby accende passioni viscerali: anche altrove il calcio sa regalare emozioni e polemiche che travalicano il campo. L’esordio in Champions League di Enzo Maresca con il Chelsea non è andato come sperato.
A Monaco di Baviera, i Blues sono stati sconfitti 3-1 dal Bayer: decisivo l’autogol di Chalobah e la doppietta di Harry Kane, che ha vanificato la rete di Cole Palmer. Nonostante il ko, l’allenatore italiano ha provato a vedere il bicchiere mezzo pieno, parlando di una sconfitta utile per “costruire qualcosa di interessante” e rimarcando la capacità della squadra di “competere sempre”.

Carragher all’attacco del Chelsea
In Inghilterra, però, le critiche non si sono fatte attendere. Jamie Carragher, ex leggenda del Liverpool e oggi opinionista, ha sottolineato a CBS Sport come “tre anni e mezzo fa il Chelsea di Tuchel vinceva la Champions. Non il Manchester United o l’Arsenal, ma il Chelsea”. Secondo lui, nonostante i due miliardi spesi sul mercato e una rosa di alto livello, i Blues sarebbero ancora più lontani dalle big della Premier rispetto al passato.
Carragher non ha risparmiato frecciate nemmeno davanti al ricordo dei recenti successi. Alla menzione della Conference League e del Mondiale per Club, vinti rispettivamente contro Betis e PSG, l’ex difensore ha liquidato i trionfi con ironia: “La Coppa del Mondo per Club? È un trofeo da Topolino”.
