Prosegue il racconto di Joel Pohjanpalo nell’intervista firmata da Massimiliano Radicini per il Giornale di Sicilia. Il bomber rosanero torna sui momenti chiave della sua stagione e sul rapporto speciale con l’allenatore.

Alla domanda su quando abbia sentito davvero suo questo Palermo, l’attaccante risponde senza esitazioni: «Palermo-Carrarese e la tripletta davanti a mio padre. In quella gara ho avuto molte vibrazioni positive. È stato un passaggio fondamentale».

Sul tema della presunta crisi dei centravanti in Serie B, Pohjanpalo offre una lettura diversa: «Io non credo alla crisi dei bomber. Credo alla qualità del lavoro. In Serie B ci sono difese molto organizzate, spazi ridotti, intensità altissima. Per segnare servono pazienza e continuità. Io provo a essere sempre dentro la partita, a fare i movimenti giusti e a non forzare le giocate. I gol arrivano come conseguenza».

Infine, il rapporto con Inzaghi, uno degli aspetti più citati dagli addetti ai lavori: «C’è un rapporto molto diretto. È stato un grande attaccante e questo si sente: ti capisce al volo, ti parla con semplicità, ti dà dettagli che fanno la differenza. Dal punto di vista umano trasmette energia e fiducia, dal punto di vista tattico ha una chiarezza che ti permette di esprimerti al meglio. Mi ha convinto soprattutto la sua capacità di valorizzare le qualità dei giocatori senza mai snaturarli».

Pohjanpalo: «Conta il futuro, non i gol»