Giornale di Sicilia: “La zona rossa non regge. Lite e coltellate nel cuore di Palermo”

Il sangue torna a macchiare le notti della movida palermitana. Come racconta Virgilio Fagone sul Giornale di Sicilia, «la spirale di violenza continua a flagellare le strade del centro storico», nonostante i recenti interventi delle forze dell’ordine e l’istituzione delle cosiddette “zone rosse” dopo l’omicidio di Paolo Taormina.

Nella notte tra sabato e domenica, in via Chiavettieri — tra la Cala e la Vucciria — una lite furibonda ha interrotto la tranquillità del weekend: un uomo di 35 anni è stato raggiunto da due coltellate al braccio e al collo. Trasportato d’urgenza a Villa Sofia, non è in pericolo di vita. L’aggressore, coetaneo con precedenti penali, è stato identificato dai carabinieri. Gli investigatori, riporta Fagone sul Giornale di Sicilia, stanno valutando i reati da contestargli e hanno informato la magistratura per eventuali provvedimenti cautelari.

L’allarme è scattato intorno alle 3.30, quando la strada era ancora affollata di giovani. Secondo la ricostruzione di Virgilio Fagone per il Giornale di Sicilia, i due uomini si sarebbero affrontati per motivi ancora da chiarire. Uno dei contendenti ha estratto un coltello e colpito l’altro con due fendenti, scatenando il panico tra i presenti. Nonostante l’istituzione delle zone rosse, sul posto — evidenzia Fagone — non era presente alcun presidio di polizia.

L’aggressione rilancia il tema della sicurezza nel cuore della città. I parlamentari del Movimento 5 Stelle, citati da Fagone sul Giornale di Sicilia, denunciano che «nonostante le zone rosse e le promesse del governo, la situazione resta fuori controllo». I senatori Dolores Bevilacqua e Roberto Scarpinato e i deputati Davide Aiello, Valentina D’Orso e Daniela Morfino hanno ricordato al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che «i numeri parlano chiaro: gli organici delle forze di polizia restano insufficienti».

Per il senatore pentastellato Pietro Lorefice, «lo Stato, in Sicilia, arranca». Un concetto ripreso da Virgilio Fagone nel suo articolo sul Giornale di Sicilia: «Il governo non può continuare a rispondere con propaganda e misure spot; Palermo chiede una presenza reale dello Stato, non passerelle istituzionali».