Squalifica per doping: il nerazzurro è stato “scoperto” | Può tornare in campo a giocare
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Un caso che continua a far discutere.
Nel calcio, come in tutti gli sport professionistici, il doping è considerato una violazione gravissima delle regole e dei principi di lealtà sportiva. Le squalifiche per doping vengono applicate quando un calciatore risulta positivo a un controllo antidoping, effettuato prima o dopo una partita, o durante test a sorpresa. Gli esami vengono gestiti da organismi nazionali e internazionali, come NADO Italia e la FIFA, che collaborano con l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA).
Quando un giocatore risulta positivo, viene immediatamente sospeso in via cautelare. Successivamente si avvia un procedimento disciplinare che valuta il tipo di sostanza trovata, la quantità e l’intenzionalità dell’assunzione. La pena può variare da pochi mesi fino a quattro anni di squalifica, a seconda della gravità e della recidiva. Nei casi più gravi, la sanzione può arrivare alla radiazione.
Le sostanze vietate vengono divise in categorie: stimolanti, ormoni, anabolizzanti e diuretici, ma anche farmaci comuni possono causare positività se assunti senza autorizzazione medica. Per questo i calciatori devono comunicare ogni trattamento ai medici federali e ottenere, se necessario, un’esenzione terapeutica (TUE).
Oltre alla sospensione, le conseguenze possono essere pesantissime: perdita dello stipendio, rescissione del contratto, danni d’immagine e difficoltà nel rientro in campo. Le regole antidoping, sempre più severe, hanno l’obiettivo di tutelare non solo la correttezza del gioco ma anche la salute degli atleti.
Papu Gomez riparte dal Padova
Dopo due anni lontano dal campo per una squalifica per doping, Alejandro “Papu” Gomez è pronto a ricominciare. Domenica prossima farà il suo debutto con il Padova, neopromosso in Serie B. L’arrivo del campione del mondo argentino ha acceso l’entusiasmo dei tifosi veneti, che sognano in grande. La sua esperienza e la sua qualità tecnica sono viste come un valore aggiunto per una squadra che punta alla salvezza, ma con ambizioni superiori.
In conferenza stampa, Gomez ha parlato con sincerità del periodo difficile vissuto durante la squalifica: “I primi mesi sono stati durissimi, ma la rabbia si è trasformata in voglia di tornare a giocare”. Un segnale di maturità e determinazione, accolto con affetto dal presidente Francesco Peghin e dal tecnico Matteo Andreoletti, entrambi convinti che la sua presenza possa fare la differenza anche nello spogliatoio.

Il ritorno dopo la squalifica
La sospensione di due anni era arrivata dopo un test positivo nel novembre 2022, quando il Papu militava nel Siviglia. La sostanza trovata era un farmaco B2-adrenergico, contenuto in uno sciroppo per la tosse assunto senza consultare i medici del club.
Gomez ha spiegato che si trattava del medicinale di uno dei suoi figli, preso in un momento di emergenza. Oggi vuole voltare pagina e tornare protagonista, inseguendo con il Padova il sogno del ritorno in Serie A.
