Infortunio al crociato: da giocatore di Allegri… ai cantieri | Il terzino lascia il calcio
Allegri - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Gli infortuni al crociato sono in costante aumento.
L’infortunio al legamento crociato, in particolare quello anteriore (LCA), è tra i più temuti nel mondo del calcio. Si tratta di una lesione che può verificarsi in seguito a movimenti bruschi, cambi di direzione improvvisi o scontri di gioco, quando il ginocchio subisce una torsione anomala. Il dolore è immediato e intenso, spesso accompagnato da gonfiore e impossibilità di proseguire l’attività sportiva.
Dopo la diagnosi, che avviene tramite risonanza magnetica, il calciatore deve affrontare un lungo percorso di recupero. Nella maggior parte dei casi si ricorre a un intervento chirurgico di ricostruzione del legamento, seguito da una riabilitazione che può durare dai sei agli otto mesi. Il lavoro fisioterapico è fondamentale per recuperare la forza muscolare, la stabilità articolare e la fiducia nei propri movimenti.
L’aspetto psicologico gioca un ruolo decisivo: molti atleti temono di non tornare ai livelli precedenti o di subire una ricaduta. Per questo motivo, sempre più società sportive affiancano al percorso fisico un supporto mentale mirato, utile per gestire ansia e insicurezze legate al rientro in campo.
Nonostante la gravità dell’infortunio, la medicina sportiva ha compiuto enormi progressi. Oggi, grazie a tecniche chirurgiche sempre più raffinate e programmi di recupero personalizzati, la maggior parte dei calciatori riesce a tornare a giocare ad alti livelli, spesso con prestazioni pari — o addirittura superiori — a quelle precedenti alla lesione.
Nuova vita lontano dal campo
“La vita può cambiare in fretta”. Çendrim Kameraj lo sa bene. In appena sette anni, è passato dall’allenarsi con campioni come Cristiano Ronaldo, Dybala e Buffon nel vivaio della Juventus, a dire addio al calcio giocato a soli 25 anni. Oggi lavora come consulente delle risorse umane in un’impresa edile in Svizzera. Il suo racconto, condiviso su TikTok, è diventato virale grazie a un post in cui affianca una foto con Ronaldo e un selfie in cantiere, raccogliendo milioni di visualizzazioni e raccontando il suo incredibile percorso di rinascita.
Kameraj ha vissuto momenti indimenticabili a Torino, dove ha imparato molto da Ronaldo: “Il talento non significa nulla senza costanza e duro lavoro”, ricordava il portoghese. Ma la sua carriera è stata segnata da tre rotture del legamento crociato in cinque anni. Dopo il debutto con la Juventus Under 23, il primo grave infortunio lo costrinse a sei mesi di stop e all’addio ai bianconeri.

Cadute e rinascita
Seguono nuove esperienze con Lugano, Zurigo e Zug 94, tutte interrotte da ulteriori ricadute. Ogni volta, la stessa diagnosi e la stessa domanda: “Perché proprio a me?”. Eppure, dopo tanta sofferenza, Kameraj ha ritrovato equilibrio e serenità.
Oggi, oltre al suo lavoro, allena una squadra dilettantistica in Svizzera e guarda al futuro con serenità: “Ho capito che la vita non finisce con la carriera da sportivo. Ho dato tutto, ed è questo ciò che conta”.
