De Domenico, il primo allenatore di Di Mariano: «Era un piccolo Kakà, ora ha ritrovato il suo vero ruolo»

«Gli urlavo dalla panchina: “Volata, Francesco! Volata, Francesco!”». Così Giuseppe De Domenico, 71 anni, storico allenatore delle giovanili palermitane, ricorda ai microfoni di PalermoToday i primi passi di Francesco Di Mariano, quando il futuro fantasista del Modena giocava nel Ribolla, la scuola calcio fondata dallo zio Totò Schillaci.

De Domenico lo descrive come «un piccolo Kakà», capace di partire palla al piede dalla metà campo e puntare la porta con eleganza e velocità. «Era un trequartista puro – racconta – e probabilmente lo è rimasto per natura. Quando Corini lo spostò per la prima volta sulla fascia a Novara, mi disse: “Mister, io lo faccio, ma non so difendere”. È un giocatore generoso, ma è stato snaturato».

Oggi, con Andrea Sottil al Modena, Di Mariano è tornato nel suo habitat tattico: gioca dietro la punta nel 3-5-1-1 e, secondo il suo ex allenatore, «ha finalmente ritrovato la sua dimensione». Gli manca solo il gol, ma per De Domenico è questione di tempo: «È tornato a divertirsi e a incidere, presto tornerà a segnare».

Il tecnico, che ha dedicato oltre quarant’anni alla crescita dei giovani palermitani, sarà sugli spalti del “Renzo Barbera” per assistere al ritorno da ex del suo “Kekko”. «Spero finisca 3-2 per il Palermo, con una doppietta di Francesco – sorride –. Merita di tornare in Serie A da protagonista».