SCANDALO FINANZIARIO in serie A: esplode la bomba | Trasferimento “fittizio” da 10 milioni
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Un caso che genera polemiche e fa discutere.
Negli ultimi anni la Serie A è stata spesso scossa da scandali di natura finanziaria che hanno coinvolto club di primo piano. Dalle plusvalenze fittizie alle irregolarità nei bilanci, diversi episodi hanno sollevato dubbi sulla trasparenza e sulla sostenibilità economica del calcio italiano. Le società, spinte dalla necessità di rispettare i parametri del fair play finanziario e di mantenere competitività, hanno talvolta adottato pratiche contabili discutibili per migliorare l’immagine economica dei propri bilanci.
Uno dei casi più noti è stato quello della Juventus, finita al centro dell’inchiesta “Prisma” per presunte operazioni di plusvalenze gonfiate e manovre sugli stipendi durante la pandemia. Le indagini hanno portato a penalizzazioni e a un forte impatto sull’immagine del club, aprendo un dibattito più ampio sulla gestione economica nel calcio italiano. Altri club, come Roma e Napoli, sono stati a loro volta attenzionati per operazioni simili, anche se senza conseguenze disciplinari pesanti.
Questi scandali hanno evidenziato la fragilità del sistema e la mancanza di regole uniformi e trasparenti nella valutazione dei calciatori, terreno fertile per manipolazioni contabili. La Lega Serie A e la FIGC hanno iniziato a discutere nuove misure per rendere più rigido il controllo finanziario, prendendo esempio dai modelli europei.
Il tema resta però complesso: la pressione economica, i diritti tv e la necessità di restare competitivi rendono difficile trovare un equilibrio tra ambizione sportiva e sostenibilità. Serve una riforma strutturale che ristabilisca fiducia e credibilità nel calcio italiano.
Nuovo scandalo finanziario
Nuove nubi giudiziarie si abbattono sul Barcellona. Un rapporto dei Mossos d’Esquadra ha evidenziato presunte irregolarità finanziarie legate al trasferimento di Malcom nel 2018. Secondo quanto riportato da El Periódico, l’operazione potrebbe essere stata utilizzata per eludere il pagamento di imposte al fisco spagnolo.
L’inchiesta si concentra su un pagamento di 10 milioni di euro effettuato tra il 2018 e il 2020 alla società Business Futbol España (BFE) per presunti servizi di intermediazione mai realmente forniti o gonfiati nei valori.

I dirigenti nel mirino
Il Ministero Pubblico accusa l’ex presidente Josep Maria Bartomeu e alcuni dirigenti dell’epoca di amministrazione sleale e di aver agito senza l’approvazione del consiglio direttivo. Secondo gli investigatori, solo 1,5 milioni dei 10 totali sarebbero stati destinati al giocatore, mentre 8,4 milioni sarebbero finiti nelle casse di BFE, riducendo le imposte dovute allo Stato.
L’attuale dirigenza di Joan Laporta ha scelto di procedere con una regolarizzazione preventiva per evitare sanzioni, ma il nuovo caso rischia di riaprire vecchie ferite e gettare un’ombra sulla stabilità del club blaugrana.
