Ancora a Torino, ancora un difensore: “Stop lungo” | Il centrale ha già finito la sua stagione
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Gli infortuni stanno aumentando sempre più.
Negli ultimi anni il calcio è diventato sempre più frenetico e intenso, con un calendario fitto di impegni che lascia pochissimo spazio al recupero. I calciatori si trovano a dover affrontare un numero crescente di partite tra campionati nazionali, coppe europee, impegni con le nazionali e tournée estive. Questo sovraccarico porta inevitabilmente a un aumento degli infortuni, soprattutto di natura muscolare, che spesso tengono fuori i protagonisti per settimane o addirittura mesi.
La gestione del fisico diventa quindi un aspetto centrale. Gli staff medici lavorano con tecnologie avanzate e programmi di prevenzione, ma lo stress a cui sono sottoposti i giocatori rimane elevato. Non si tratta solo di partite ufficiali, ma anche di viaggi continui e allenamenti intensi che riducono i tempi di riposo. In un contesto simile, persino piccoli affaticamenti possono trasformarsi in stop prolungati se non trattati con la giusta attenzione.
Un altro elemento critico è la velocità con cui il gioco moderno si sviluppa. Le squadre puntano su ritmi sempre più alti, pressing costante e cambi di direzione improvvisi, tutte situazioni che aumentano il rischio di stiramenti, strappi e problemi articolari. Non sorprende quindi che molti allenatori chiedano con insistenza una riduzione del numero di gare o almeno una gestione più equilibrata del calendario.
Per i calciatori, l’obiettivo diventa trovare un equilibrio tra rendimento e preservazione del corpo. Chi riesce a gestirsi meglio riesce a garantire continuità, ma la realtà è che il rischio infortuni è ormai parte integrante della carriera. In un calcio sempre più competitivo, la sfida non è soltanto vincere, ma riuscire a restare in campo il più a lungo possibile.
Ismajli ko, cresce la preoccupazione
Non arrivano buone notizie per il Torino, che attende con ansia l’esito degli esami di Ardian Ismajli. Il difensore albanese si è fermato al minuto 77 della sfida persa contro il Parma, chiedendo subito il cambio per un problema muscolare. Nel pomeriggio di ieri il numero 44 granata si è sottoposto agli accertamenti, il cui verdetto arriverà nelle prossime ore. Intanto Marco Baroni osserva la situazione con crescente preoccupazione.
Il timore è che si tratti di una lesione, con uno stop che potrebbe protrarsi per almeno un mese. Una beffa doppia per Ismajli, che proprio ieri ha compiuto 29 anni e sperava di festeggiare in modo ben diverso. Il suo desiderio, ora, è soltanto quello di tornare il più presto possibile in campo e aiutare i compagni in un momento delicato della stagione.

Crisi tecnica e panchina in bilico
Le difficoltà del Torino, però, non si fermano agli infortuni. La squadra presenta al momento sia il peggior attacco che la peggior difesa del campionato, e le nubi si addensano sulla panchina di Baroni.
Secondo indiscrezioni, il club avrebbe già sondato il terreno per Raffaele Palladino, mentre l’alternativa porta al ritorno di Paolo Vanoli. Già sabato contro la Lazio all’Olimpico sarà una sfida cruciale: il Toro e il suo allenatore si giocano molto prima della pausa del campionato.
