Bastano pochi dati per fotografare il cambio di mentalità del Palermo. Come sottolinea Paolo Vannini sulle colonne del Corriere dello Sport, rispetto alla scorsa stagione la squadra rosanero ha ribaltato una tendenza che la vedeva incapace di incidere nei minuti finali. Contro il Bari la vittoria è arrivata con due reti nell’ultimo quarto d’ora, firmate da giocatori appena entrati in campo, un copione già visto a Bolzano con l’impatto di Palumbo. Un segnale evidente di come oggi i subentrati sappiano incidere in maniera decisiva.

Curiosamente, come fa notare ancora Paolo Vannini nel Corriere dello Sport, il Palermo ha anche spezzato il tabù degli anticipi del venerdì: lo scorso anno quattro sconfitte su cinque, quest’anno un successo che sembra avere un significato non solo statistico ma anche psicologico.

Il marchio di Filippo Inzaghi è visibile soprattutto nella fase difensiva. L’allenatore ha trasmesso al gruppo l’idea che i valori tecnici da soli non bastano per imporsi in un campionato duro come la Serie B. «Non mollare di un centimetro» e vincere i duelli individuali è diventata la regola, come dimostrato da Le Douaron in occasione del primo gol contro il Bari.

Un altro dato messo in rilievo da Paolo Vannini nel Corriere dello Sport riguarda l’equilibrio: contro i pugliesi il Palermo ha calciato 24 volte in porta con tanti interpreti diversi, segnale di pressione costante, ma allo stesso tempo ha concesso pochissimo. Joronen, portiere ex Venezia arrivato dopo gli infortuni di Gomis e Bardi, è ancora imbattuto in campionato. In cinque gare ufficiali, compresa la Coppa Italia, i rosanero hanno incassato soltanto una rete, quella di Tavson, peraltro viziata da una deviazione di Bani.

Infine, come ricorda Paolo Vannini nel Corriere dello Sport, l’innesto di giocatori esperti in difesa ha rafforzato una struttura che oggi concede molto meno agli avversari. Il Palermo di Inzaghi appare maturo, compatto e convinto: ingredienti che potrebbero fare la differenza lungo tutto il campionato.