“Non voglio venire in Nazionale”: caos in ritiro | Il c.t. ha rivelato tutto alla stampa
Napoli - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Questi atteggiamenti non aiutano la crescita della Nazionale.
Negli ultimi anni si è registrato un fenomeno sempre più frequente: diversi calciatori scelgono di rifiutare la convocazione in Nazionale. Una decisione che in passato sembrava impensabile, quando indossare la maglia del proprio Paese era considerato il traguardo massimo della carriera. Oggi, invece, entrano in gioco fattori personali e professionali che spingono i giocatori a mettere in secondo piano l’onore della convocazione.
Uno dei motivi principali è la gestione delle energie fisiche. Il calendario calcistico è diventato sempre più fitto, con campionati, coppe europee e competizioni internazionali che lasciano poco spazio al recupero. Per molti atleti, rinunciare alla Nazionale significa preservarsi da infortuni e prolungare la carriera ai massimi livelli, dando priorità ai club che garantiscono stabilità economica e visibilità continua.
Un altro elemento rilevante è il rapporto con i commissari tecnici o con le federazioni. Ci sono casi in cui i calciatori non condividono le scelte tattiche o sentono di non essere valorizzati a sufficienza, preferendo quindi restare a disposizione delle proprie squadre. Le tensioni interne possono così trasformarsi in rifiuti che finiscono per alimentare polemiche e dibattiti tra tifosi e media.
Questa tendenza solleva domande sul futuro delle Nazionali. Se da un lato il calcio moderno spinge verso la centralità dei club, dall’altro il fascino di rappresentare il proprio Paese resta intatto per molti. Riuscire a conciliare interessi personali, impegni sportivi e spirito patriottico sarà la sfida decisiva per preservare il prestigio delle selezioni nazionali.
L’assenza
Alla vigilia della sfida contro la Lettonia, il commissario tecnico della Serbia, Dragan Stojkovic, ha chiarito i motivi dell’assenza di Vanja Milinkovic-Savic dalla lista dei convocati per le qualificazioni mondiali. Il nuovo portiere del Napoli figurava infatti nella prelista, ma non è stato inserito tra i giocatori ufficialmente chiamati per le gare contro la squadra baltica e l’Inghilterra.
In conferenza stampa, Stojkovic ha sottolineato che non vi è alcun caso particolare dietro questa scelta: «Non bisogna mettere lui e suo fratello sullo stesso piano, sono due situazioni completamente diverse. Ho parlato con Vanja due volte e mi ha chiesto di saltare la convocazione perché ha appena cambiato ambiente e club».

Le parole del commissario tecnico
Il CT serbo ha spiegato di aver compreso le motivazioni del portiere: «Ha bisogno di tempo per adattarsi e lo capisco perfettamente». Una decisione quindi condivisa, volta a permettere a Milinkovic-Savic di ambientarsi al meglio nella sua nuova esperienza in Serie A.
Stojkovic ha inoltre evidenziato il dialogo positivo con il giocatore: «Era felice di essere stato inserito nella lista preliminare. Spero inizi presto a difendere anche con il Napoli, ha tutte le qualità per affermarsi». Un messaggio di fiducia che conferma la centralità del portiere nel progetto della Serbia per il futuro.
