Simonelli: «Mercato lungo? Colpa della Spagna. Stadi italiani indietro, rischio figuraccia per Euro 2032»

Il presidente della Serie A Ezio Simonelli/ fonte Facebook- ilovepalermocalcio.com

Campionato iniziato e mercato ancora aperto: un’accoppiata che continua a far discutere. Lo ha ribadito anche Igor Tudor, definendo «una pazzia» il fatto che le trattative proseguano a campionato in corso, creando incertezza e distraendo dal lavoro quotidiano.

Il tema è stato ripreso dal presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, che a Radio Anch’io Sport ha spiegato i motivi per cui non è stato possibile anticipare la chiusura del calciomercato. «Ho provato personalmente a trovare un’intesa – ha raccontato Simonelli – incontrando a Londra l’ad della Premier, Richard Master. Inghilterra, Germania e Francia erano d’accordo, ma la Spagna si è opposta. Essendo campionati interconnessi, non si può decidere da soli. Speriamo di convincere Tebas dal 2026».

Come riporta Tuttosport, Simonelli ha poi spostato l’attenzione sul tema degli stadi in vista di Euro 2032, l’Europeo che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia: «Quando Ceferin dice che i nostri stadi sono in uno stato comatoso e gli Europei sono tra sei anni, rischiamo una figura pessima a livello internazionale. Al di là di Udine, Bergamo e Torino, il resto degli impianti resta fermo».

Il presidente della Lega Serie A ha evidenziato la distanza dall’Europa: «Negli ultimi 18 anni in Italia sono stati inaugurati solo sei stadi, tre dei quali in Serie A. Nel resto del continente, invece, 226. Siamo arretrati rispetto a tutti».

Infine, Simonelli ha chiamato in causa il governo: «Serve snellire le procedure e superare i comitati del no e le sovrintendenze. Altrimenti resteremo indietro».

Un appello che, sottolinea Tuttosport, arriva a pochi anni da un appuntamento fondamentale come Euro 2032, dove l’Italia rischia di presentarsi con un patrimonio infrastrutturale non all’altezza.